V. Alfieri | Memories @ Riff

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Locandina Memories

Memories, di Vincenzo Alfieri, Italia 2014, 26′
ProduzioneGuinesia Pictures
@ 9 Maggio 2015, RIFF – Roma Indipendent Film Festival,
in sala presente il regista

In una città androgina, in quello che potrebbe essere un futuro prossimo, o anche il nostro presente, due personaggi si muovono su due linee apparentemente parallele.

Uno è Andrew (Andrea Coco), ex agente di polizia, tormentato da visioni quasi paranormali tra il ricordo e la finzione; l’altro è l’incarnazione del peggior incubo di Andrew, il feroce pluriomicida “Barbie Killer” (un eccezionale Giulio Pampiglione). Le vite dei due personaggi scorrono quasi all’unisono, allacciandosi improvvisamente tra di loro con un inaspettato colpo di scena, così forte da far dubitare Andrew stesso non solo dei suoi ricordi ma della sua stessa identità.

Memories, seconda opera di Vincenzo Alfieri, presentata al RIFF nella sezione National Short Competition e vincitrice del Film Festival di Houston, è un thriller psicologico dove riconoscibilissimo è lo stile finchiano. Toni e colori molto cupi, alternanza di spazi sconfinati e spazi molto stretti che rinchiudono il personaggio, intricati giochi mentali in cui facilissimo è smarrire la divisione tra realtà e finzione.
La storia è un crescendo continuo dall’inizio alla fine. Il film si apre trasmettendo una sensazione violenta e quasi disturbante e si chiude con un profondo senso di inquietudine. Si è portati a credere fortemente in una direzione, per poi essere sbattuti totalmente su una verità opposta. Non esistono né buoni né tantomeno cattivi; ed infatti, l’effetto sorpresa finale è che non esistiamo affatto. Non siamo altro che esperimenti. Burattini senza possibilità di scelta nelle mani di menti aliene intelligentissime. Ma davvero non abbiamo una scelta? Memories si basa soprattutto su questo, su una domanda che porta ad una risposta e, quindi, compiere una scelta, al non renderci semplici schiavi di un gioco troppo grande per noi, e nello stesso tempo artefici del nostro stesso destino.
Lo stesso Alfieri, presente in sala, spiega come l’ambizioso progetto nasca proprio da una domanda e dal desiderio quasi profano di provare l’ebbrezza di tenere le redini degli esseri umani proprio come se egli fosse un burattinaio. Un dio capace di scegliere il destino dell’uomo. In questo caso il destino è affidato da deformi alieni orientali che parlano in giapponese.

Fai una scelta, prima che sia troppo tardi.

Coraggiosa è la scelta di Alfieri nel cimentarsi in un’opera di genere, scelta abbastanza screditata nel panorama italiano. Il regista riconosce di aver avuto non poche difficoltà e molteplici rifiuti per l’esoso budget preventivato e per la trama dai toni troppo forti. Il regista ha creato un vero e proprio team di giovani professionisti che con un budget di 40.000 euro e sei giorni di riprese, è riuscito a creare una vera e propria opera degna di nota e con una qualità di gran lunga superiore a moltissimi lavori presenti nel palinsesto televisivo italiano.

Ai protagonisti di Memories viene data la possibilità di ribellarsi. Nel momento estremo della loro esistenza, quando ogni singolo elemento viene messo in dubbio, c’è chi può fare una scelta e non arrendersi al fato. C’è chi può reagire differentemente ad una stessa situazione rispetto ad un altro individuo, esattamente come per Andrew ed il “Barbie Killer”. Memories sembra proprio la scelta di Vincenzo Alfieri di non arrendersi alle “regole” della perbenista e poco rischiosa cinematografia italiana, e di credere fortemente in quello che potrebbe sembrare un progetto impossibile. Andare avanti e portare a termine, contro tutto e contro tutti, un’opera di grandissima qualità che ha visto come protagonisti moltissimi giovani talenti italiani.

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Autore

Gabriella Giliberti

Pugliese di nascita, romana di adozione, sogna di trasferirsi a Parigi per l'eternità. Aspirante sceneggiatrice e scrittrice. Cinefila e bookaholic incallita. Ossessionata dalla serie tv, spera di scriverne una. Vive con la penna in mano, un libro nel cassetto ed il gatto sotto al letto. Laureata alla Sapienza in Arti e Scienze dello Spettacolo, ha poi conseguito due certificazioni di Alta Formazione in Sceneggiatura, di cui una alla Roma Film Academy (ex NUCT, Cinecittà), dove ha concluso uno stage come sceneggiatrice. Scrive come autore e critico cinematografico per Lega Nerd e collabora con Cinematographe.it. Ha collaborato come redattore di cinema e serie tv con Vertigo24.

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