C. Lavagna | Arianna

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Arianna, di Carlo Lavagna, Ita 2015, 83’24”
 
Sceneggiatura Carlo Lavagna, Carlo Salsa, Chiara Barzini
Prodotto Ring Film con Rai Cinema
Distribuito Istituto Luce-Cinecittà
@dal 24 Settembre nelle sale italiane
 

Arianna ha diciannove anni, gli occhi del mare e il corpo di una bellezza androgina. Per lei quel corpo è mistero e al tempo stesso fonte di infantile e febbrile curiosità. Un corpo femminile, vissuto come un peso e sentito come incompleto rispetto alle sue coetanee. Arianna piace, ma non comprende cosa piaccia di lei. Sa che qualcosa in lei è sepolto e adesso, nell’estate dei suoi diciannove anni, tra i boschi che l’hanno vista bambina, inizia a scalpitare più forte che mai. Nei pomeriggi di silenzio e solitudine Arianna capisce, con una dolorosa ma necessaria scoperta, la verità su se stessa, preparandosi così a nascere per la terza volta.

Arianna è il primo lungometraggio di Carlo Lavagna, regista e produttore italiano, protagonista e vincitore della Giornata degli Autori alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia. Carlo Lavagna scrive e dirige un film estremamente complicato nella sua semplicità. Un film che si lascia trascinare un po’ in quel filone riaperto nel cinema europeo da La vita di Adele. Una pellicola che potremmo considerare delicata e grezza per la violenza con la quale coinvolge lo spettatore immergendolo in una tematica non particolarmente approfondita all’interno del panorama cinematografico.

Ci sono tante storie di identità e di scoperta della sessualità: Arianna è sì una di queste storie, ma è anche una storia di nascita e accettazione dell’essere, dell’individuo in sé per sé.

Arianna

«Io sono 1+1=3. O sono da considerare un errore o posso trovare una matematica mia».

Arianna è un film che si pone una domanda alla quale nessuno può realmente rispondere: perché siamo un sé invece di un altro?

Non è solo la tematica dell’ermafrodito a essere evidenziata nel film. Il vero punto focale di Arianna è il potere. Un potere che è contemporaneamente pari a quello di un’entità superiore all’essere umano, in quanto fautore del nostro destino ancora prima di esserne i padroni, e al tempo stesso sembra essere la sciagura più grande che ci possa capitare, perché pone nella condizione di decidere per chi non può. Il potere in contrasto con l’anomalia. Cosa è giusto e cosa no? Arianna ci fa trovare di fronte a questa realtà spartiacque, vivendo il dramma di una famiglia divisa tra scienza e amore.

Arianna ci dice di essere ciò che vogliamo essere, incondizionatamente. Sarebbe errato giudicare questo film un capolavoro o un disastro. Arianna è come la sua protagonista, interpretata dalla giovanissima e bravissima Ondina Quadri: perfetto nella sua anomalia.

Immersione nella natura, continui rimandi al primordiale e alla creazione dell’essere: un film selvaggio come l’anima di Arianna, che vaga alla scoperta del suo posto nel mondo. Un percorso intrapreso da sola, fatto di piccole e sottili scoperte, sempre in bilico tra la gioia e il dolore. Arianna è un bambino che apre per la prima volta gli occhi. Già dalle prime immagini la vediamo esplorare questo nuovo mondo. Siamo partecipi dei suoi dubbi e delle sue incertezze; proviamo la paura sulla nostra pelle e il brivido delle prime emozioni adolescenziali, che con ritardo scopre per la prima volta. Una violenza delicata che però lascia il segno. Forse Arianna non è davvero un film per tutti, ma è un film rivolto a tutti. Un film orientato non solo verso il “diverso”, ma verso le mille sfumature che popolano la terra che calpestiamo ogni giorno. Lento nel giusto, Arianna ha bisogno di quel tempo per potersi raccontare una sorta di silenzio assordante.

Ci muoviamo proprio come se fossimo sospesi in un sogno; non sorprende affatto sapere che l’idea di questa storia nasca proprio dal sogno di un Lavagna bambino identificato nel corpo di una persona dal volto e dal nome di Arianna.

 
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Autore

Gabriella Giliberti

Pugliese di nascita, romana di adozione, sogna di trasferirsi a Parigi per l'eternità. Aspirante sceneggiatrice e scrittrice. Cinefila e bookaholic incallita. Ossessionata dalla serie tv, spera di scriverne una. Vive con la penna in mano, un libro nel cassetto ed il gatto sotto al letto. Laureata alla Sapienza in Arti e Scienze dello Spettacolo, ha poi conseguito due certificazioni di Alta Formazione in Sceneggiatura, di cui una alla Roma Film Academy (ex NUCT, Cinecittà), dove ha concluso uno stage come sceneggiatrice. Scrive come autore e critico cinematografico per Lega Nerd e collabora con Cinematographe.it. Ha collaborato come redattore di cinema e serie tv con Vertigo24.

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