R. Eggers | The witch

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the-witch-trailer-dellhorror-premiato-al-sundance-2015-2The witch, di R. Eggers

Casa di produzioneParts and Labor, RT Features

DistribuzioneA24 ,

@dal 18 Agosto al cinema

 

 

Lo sfondo nero, da sempre veicolo di mistero e inquietudine, invade una scena popolata da presenze umane dalle fattezze femminili. Esse sono disposte in cerchio, al centro del quale emerge la figura di un caprone, simbolo per eccellenza del demonio. È un momento di celebrazione, di sacrificio, a cui le streghe partecipano offrendo un bambino. Il sabba delle streghe, dipinto da Francisco Goya nel 1823, restituisce emblematicamente il lato più oscuro ed indecifrabile del male.

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Il sabba delle streghe, F. Goya, 1797-1798

Un male contenuto in ogni essere umano, che prende origine da quella società (contemporanea all’artista) vittima del timore del peccato e dominata dalla superstizione e dall’ipocrisia del clero. Il film The witch di Robert Eggers, sembra provenire direttamente da una tela del pittore spagnolo. La pellicola, ambientata nel New England attorno al 1630, narra le oscure vicissitudini di una famiglia costretta ad abbandonare il proprio villaggio a seguito di un oltraggio nei confronti della comunità ecclesiastica locale. Stabilitasi in un luogo a ridosso di un’inquietante foresta, la famiglia assiste sin da subito alla manifestazione di eventi inconsueti e minacciosi: gli animali percepiscono qualcosa di oscuro che li induce a comportarsi in modo bizzarro, il raccolto subisce continuamente dei danni e, come se non bastasse, il neonato Samuel sparisce in circostanze misteriose. La primogenita Thomasin (interpretata dalla giovane Anya Taylor-Joy) è accusata di stregoneria dalla madre, divenuta ossessiva a seguito della scomparsa del figlio, mentre il dubbio che qualcosa di demoniaco ed indecifrabile provenga dalla foresta desta molti sospetti nel padre, che decide di fidarsi della ragazza e non allontanarla dal nucleo familiare. In un continuo crescendo di ambiguità e superstizione, la paura e l’insidia del male prendono il sopravvento sulla fede e il timore di Dio.

Il primo lungometraggio diretto da Robert Eggers mostra come sia possibile realizzare un superbo horror senza cadere in eccessi e ripetizioni. Dopo essersi documentato per circa quattro anni sulla vita dei villaggi del New England nel 1600, il regista statunitense dirige un’opera in cui nulla viene lasciato al caso, offrendoci così un tableau vivant intenso e sinistro. The witch solleva il velo su questioni delicate e controverse, quali pregiudizi e paura per l’arcano. La suspence, che si percepisce sin dalle prime inquadrature, è enfatizzata da una fotografia dai toni freddi che molto ha a che vedere con lo stile pittorico delle famose tele nere di Goya. In uno scenario lugubre, dove il sole non appare mai, l’intensità cromatica del rosso contrasta con l’immagine divenendo fulcro dell’attenzione: il volto cosparso di sangue della giovane Thomasin in una delle ultime sequenze, viene percepito come qualcosa di conturbante e ipnotico, quasi fosse un dipinto tanto etereo quanto infernale.

The-Witch-best-new-movies-1Come spiega in un’intervista Jarin Blaschke, direttore della fotografia, gran parte del film vive di luce naturale, sfruttando il chiarore creato da un cielo grigio di giorno, e utilizzando per gli interni una luce artificiale ridotta all’essenziale. Il risultato è realistico e carico di inquietudine, uno stato che non abbandona mai lo spettatore per tutta la durata del film, trascinandolo all’interno di un vortice di angoscia e mistero.

La macchina da presa di Eggers è capace di trasmettere un profondo turbamento continuamente alimentato da una colonna sonora minacciosa, stridente come gesso su una lavagna.

Co-prodotto da Stati Uniti e Canada, The witch è stato presentato al Sundance Film Festival, dove ha conquistato il premio per la Migliore regia. Nelle sale italiane dal 18 agosto 2016, questa perla del cinema horror merita di essere annoverata tra le opere più affascinanti degli ultimi anni, una cupa riflessione sulle radici più oscure della natura umana.

 

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Autore

Giada Farrace

Studentessa di cinema e nuovi media presso Dams Roma Tre

1 commento

  1. Avatar

    Un incredibile horror che non da speranze, dove la cattiveria e la follia umana (e non) è in ogni singola cosa. Una messa in scena praticamente perfetta, con delle artistiche inquadrature fisse con questa inquietante e oscura foresta che sta lì, immobile e paziente come un ragno con la sua tela. Un lavoro incredibile, quello fatto da Eggers, che gli è valso il premio della miglior regia al Sundance Film Festival del 2015.

    Ecco qui il link della mia analisi completa: https://mgrexperience.wordpress.com/2016/09/07/the-witch-di-robert-eggers/

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