REf 2015 | Emma Dante, Operetta burlesca

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Di Emma Dante
Con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida e Carmine Maringola
Testo, Regia, Scene, Costumi Emma Dante
Coreografia Davide Celona
Luci Cristian Zucaro
Prodotto da Sud Costa Occidentale
Coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
 
Romaeuropa Festival 2015
Venerdì 23 ottobre – Teatro Vittoria, Roma.

Emma Dante continua la sua fortunata carriera registica presentando quest’anno al Ref 2015 ben due suoi lavori:Operetta burlesca e Uno, nessuno e Polifemo presso il Teatro Vittoria.

Con Operetta burlesca la regista siciliana continua a battere il ferro già caldo sul tema dell’omosessualità in Italia, più precisamente nel sud del paese. La storia presentataci ha un sapore quotidiano e conosciuto, ma evidentemente, secondo la sensibilità della regista, non ancora digerito dagli italiani. I quattro personaggi in scena, insieme a quattro bambole gonfiabili e a una quantità innumerevole di accessori femminili come scarpe dai tacchi vertiginosi e vestiti di piume e pallettes, ci raccontano la storia di Pietro, quarantenne napoletano di origini siciliane.

La trama, condita di atmosfere burlesque, movimenti sensuali e desiderio di poter vivere la propria vita come si vuole e non secondo i cliché sociali, racconta di un malessere personale che sfocia nella scoperta della propria omosessualità. Grazie a questa presa di coscienza, la banale e sconclusionata vita del protagonista  acquista finalmente il suo sapore unico,  fatto di desideri, scoperte ed eccitazioni, ma anche di grandi dolori scatenati da una furiosa lotta familiare  e dalla perdita del grande amore.

Due danzatori, di forte tecnica e movimento preciso, interpretano, l’amato e la parte femminile che è in Pietro. Il protagonista interagisce con i personaggi della sua vita e spesso ne diviene narratore esterno, dialogando  con il personaggio jolly della scena, dall’aria losca, che alle volte personifica la madre alleata e altre il padre assolutamente contrario all’essenza del figlio.

Lo scorrere del tempo dei quattro interpreti sul palco viene scandito da malinconiche voci femminili e continui cambi d’abito, parte integrante della drammaturgia. Questa Operetta burlesca ci trascina dunque, con discreta semplicità, nell’attraversamento delle grandi sofferenze del genere umano: i problemi familiari, quelli sociali e soprattutto quelli dei dolorosi ed eterni cuori infranti con le loro mille e oscure possibilità.

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