Riccardo de Torrebruna | Nella Cattedrale

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da “Cattedrale” di Raymond Carver
interpretato e diretto da Riccardo de Torrebruna
assistente alla regia Chiara Frigo
con Emilio Dino Conti, Valentina Chico, Riccardo de Torrebruna
elaborazione musiche Flavio Vezzosi
 
17 Gennaio, carrozzerie | n.o.t. , Roma

 

Nel suggestivo e inconsueto spazio delle carrozzerie | n.o.t., Riccardo de Torrebruna ha portato in scena un racconto di Raymond Carver.

Nella Cattedrale, trasposizione teatrale del racconto dello scrittore statunitense, è uno spettacolo intimo, asciutto e realista. Il regista ci fa entrare subito nella dimensione quotidiana di una coppia di mezz’età, attraverso un allestimento scenico e un uso delle luci quanto mai caldo e protettivo. Il mobilio e i costumi ci rimandano alla fine degli anni ‘70, le azioni e le interazioni tra i personaggi sono familiari, quotidiane. Il tutto è, forse esageratamente, realistico.

La trama è molto semplice, lo svolgimento lineare. Un anziano amico cieco della donna, con cui aveva intrapreso per anni una corrispondenza epistolare di audiocassette , dopo la morte di sua moglie, va a far visita alla sua amica. Questo insignificante evento, che sconvolge la routine della coppia, porta il compagno a smascherare la sua gelosia e una serie di atteggiamenti indigesti all’interno del fragile rapporto tra i due.

La banalità della trama non dovrebbe, però, svilire gli intenti: una considerazione intensa sul vedere e sul sentire, sullo sguardo interiore e su se stessi. Questo sentire è reso con uno sciorinare di pause, silenzi e attese, in un ambiente fumoso e rarefatto. La tensione tra gli attori è tangibile, il procedere lento dello svolgimento delle azioni, nell’arco temporale di una sola notte, non fa altro che acuirla. Una trasposizione teatrale che richiama l’intensità, cinematograficamente parlando, di certi film di Polański.

Solo l’intento puramente emozionale risulta un po’ debole. E’ però nel finale, così sospeso e metafisico, che l’emozione ha un picco di lucidità, riannodando i fili delle intenzioni e scardinando l’eccessivo realismo precedente.

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Autore

Valeria Loprieno

Caporedattrice della sezione Danza e Teatro. Danzatrice, coreografa e insegnante di danza. Laureata con il massimo dei voti, in Lettere con indirizzo discipline dello spettacolo alla Sapienza di Roma. Scrivetemi a teatro@nucleoartzine.com

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