Cantieri Contemporanei, Emiliano Russo | Assolutamente deliziose

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di Claire Dowie
regia Emiliano Russo
con Flaminia Cuzzoli, Ottavia Orticello
con il patrocinio dell’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico
progetto a cura di Roberta Azzarone

 15 gennaio 2015, Teatro Due, Roma

All’interno della rassegna Cantieri Contemporanei, progetto a cura di Roberta Azzarone e col patrocinio dell’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico che si tiene dall’8 al 25 gennaio 2015, il Teatro Due di Roma ospita il testo contemporaneo di Claire Dowie Assolutamente deliziose, con la regia di Emiliano Russo.

Un testo irriverente per un’autrice britannica trasgressiva e tagliente, dalle sfumature comiche e commoventi, a tratti nervoso e aggressivo, che ci viene restituito in tutta la sua gamma di colori dalle due interpreti, Flaminia Cuzzoli e Ottavia Orticello.

A e B sono due donne, due amiche/nemiche, due amanti; diverse come il giorno e la notte, passano la maggior parte del loro tempo a rinfacciarsi le diverse scelte a cui le ha portate la vita. Ma come il giorno e la notte, non possono prescindere l’una dall’altra e dal senso di appartenenza profonda che le lega. Ogni gesto che una compie, determina il destino dell’altra in modo deciso. La loro storia,che inizia con una convivenza per certi versi obbligata e necessaria, le porta a rincontrarsi dopo anni ed è fatta di battibecchi provocatori dal ritmo incalzante: ciascuna sente il bisogno di raccontare direttamente al pubblico in modo ironico le sfaccettature dell’altra, denigrandola per quelle attitudini inutili che la allontanano dalla sua vera natura. A questo punto sembra lecito chiedersi quale sia la vera natura della donna.
L’autrice ci investe con una serie di provocatorie verità su quello che comporta nascere “femmina” e su quello che la società si aspetta da questo “essere” in continua crescita e maturazione; ma in cosa consiste la maturità di una donna, e cosa si aspetta una donna da sé stessa e dalle altre donne intorno? Due bambine che si avvicinano ignare delle etichette a cui le sottoporrà il tempo e la vita, due donne che si riavvicinano dopo anni di esperienze e che cercano di scavare l’una nell’altra per ritrovare la purezza e la forza di condivisione che aveva reso infrangibile il filo del loro legame. Ma non è con dolcezza che si fanno rivivere i ricordi, bensì a colpi di pugni e schiaffi, con raffiche di parole che spazzano via le sovrastrutture di madre, etero, lesbica e quella serie di maschere comportamentali che si calzano per conformarsi, per stabilire l’identità e conquistare uno spazio.

Emiliano Russo dirige le due attrici e le accompagna in un viaggio intimo e complesso, definendone i contorni con oggetti che determinano le caratteristiche dei due personaggi,ed offre alle due interpreti la possibilità di mostrare quanto i cliché che quegli oggetti, quei gesti, quei toni di voce suggeriscono, siano gabbie, e di quanto sia necessario liberarsene per non giudicare e per abbandonarsi ad un silenzio condiviso, ad un abbraccio rassicurante, alla libertà di farsi amare per come si è.

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Autore

Ludovica Avetrani

attrice, danzatrice, curiosa. caporedattrice delle sezioni di teatro e danza. odia le maiuscole.

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