This is Rome 2013

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Aveva iniziato a soffiare con Silent Disco, al Maxxi venerdì 25 ottobre, la ventata d’innovazione artistica This is Rome 2013, ed è proseguita a tutto gas nella breve esposizione all’ex-gil di Trastevere il 20 e 21 novembre, regalando al pubblico la possibilità di passeggiare per due giorni nel museo del futuro. This is Rome è il posto giusto per parlare di “ricambio generazionale” in campo artistico: l’età media degli artisti presenti è trent’anni, altrettanti quelli del pubblico ad assistere.

Artista: Chiara Tomati, Domenico Romeo, Gio Pistone & Tommaso Guerra, Lorenzo Ceccotti a.k.a. LRNZ, Lucamaleonte, Studio Arturo, Ind, Glasspiel Creative, Kanaka Project, Pixel Orchestra, Sonus Loci, XX+XY

Titolo: THIS IS ROME 2013 – LA NUOVA SCENA CREATIVA DI ROMA

20-21 novembre 2013

@ Ex-GIL Trastevere  – Largo Ascianghi

In entrambe le occasioni la sensazione per lo spettatore è la stessa: un piacevole disorientamento, nato dall’impressione di esser approdato in un contesto poco familiare, ma comunque invitante ed inebriante. Se in Silent disco lo spettacolo era, infatti, quello di centinaia di persone che ballavano scatenate in una sala completamente muta, nello stabilimento di Trastevere le opere risultano a prima vista altrettanto ambigue, ed invitano il visitatore a toccare con mano l’enigma, per auto-spiegare il proprio significato sfuggente. Se davvero This is Rome rappresenta la scena creativa futura, ciò che emerge passeggiando per le opere esposte è che l’arte che verrà, inevitabilmente sconvolta dalla rivoluzione tecnologica del ventesimo secolo, dovrà sottostare a due parole d’ordine: multisensorialità ed interattività. Uscita dalla propria scorza di bidimensionalità, la creazione artistica si presenterà come uno spettacolo ibrido in cui vista, udito e tatto avranno tutti la stessa importanza. Basti pensare che tra gli artisti in esposizione c’è Sonus loci (al secolo Gregorio de Luca Comandini), laureato in Progettazione Architettonica con tesi in Architettura Uditiva. L’installazione fotografica di Sonus Loci indaga il ruolo psico-sociale del suono nelle sue relazioni con l’estetica e lo spazio, e non potrebbe mai farlo senza le melodie diffuse nella stanza. La multisensorialità avvolge integralmente il visitatore, spingendolo ad esplorare le proprie percezioni e a sondare le proprie reazioni, invitandolo, insomma, ad avere un contatto più intimo con se stesso. Il futuro è quindi un ritorno allo studio degli istinti più antichi, innati e primordiali dell’anima.

Il museo di domani metterà al bando i classici divieti espositivi, dal “non toccare” al “non fotografare”, per trasformare lo spettatore passivo in parte attiva ed integrante dell’opera stessa. L’installazione di Studio Arturo ad esempio, non vivrebbe se il visitatore non la fotografasse e così accanto  all’opera proprio un cartello invita a scattarle una foto.

Avviene così che anche le tecniche storicamente più tradizionali vengano rivisitate sotto l’ ottica della digitalizzazione. E’ il caso dell’incisione sperimentale calcografica del già citato Studio Arturo o dell’ironica e onirica Chiara Tomati, co-fondatrice del progetto di musica e cultura elettronica Exe-cute, che utilizza sfumature acquerello di produzione digitale per la serie, sagace e un po’ sadica, M.U.C.H- La Rivalsa sui Propri Miti d’Infanzia.

Multisensoriale, Interattiva, introspettiva, spesso ironica e dissacrante, la nuova dimensione dell’arte gioca con la tecnologia senza smettere mai di prendersi sul serio.

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Redazione

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