Venerdì 14 giugno alla Casa del Cinema di Roma è stato proiettato – all’interno del 33° Fanta Festival – una pellicola italiana totalmente autoprodotta, acclamatissima nel circuito indipendente e già distribuita negli Stati Uniti. Girato interamente in Italia, anche se in lingua inglese, il film si avvale di un cast giovane ed eccezionale, polarizzato dal magnetismo di una stella intramontabile del cinema italiano: Franco Nero.
New Order di Marco Rosson, ITA, 2012, 86’.
Soggetto e Sceneggiatura: Marco Rosson.
Fotografia: Marco Siringano.
Produzione: Tacci Films.
Prodotto da: Marco Rosson, Germana Gandini, Martinetti Carla, Franco Nero, Mike Altmann.
Musiche: Francesco Piccolo, Riccardo Rossi.
Interpreti: Franco Nero, David Wurawa Margherita Remotti, Tatiana Luter, Federico Rossi, James Kelly Caldwell.
2033. Un virus sconosciuto ha sterminato il 90% della popolazione mondiale. La vita sul pianeta è cambiata, forse per sempre. Cinque superstiti, inspiegabilmente immuni all’epidemia, sono rinchiusi in una fattoria isolata – nella splendida cornice delle montagne vicino Voghera – strettamente monitorati dalle sofisticate apparecchiature del dottor Van Morgen – Franco Nero– che conduce le ricerche sul virus dall’interno del suo misterioso e fantascientifico studio. A oltre un anno dall’inizio dell’esperimento, i membri della casa iniziano a sviluppare contemporaneamente abilità e psicosi inaspettate. Il dottor Van Morgen si accorge così che l’epidemia non è stata generata da un virus, bensì dalla variazione dei poli magnetici della terra. Capirà troppo tardi che non esiste una cura per un cambiamento inappellabile dettato dalla natura. Chi è sopravvissuto è già parte di un nuovo ordine in grado di dar luce unicamente a un rinnovato inizio piuttosto che a un ritorno al passato.
Solitamente, i film di genere fantascientifico/apocalittico sono supportati da budget altissimi affinché le ricostruzioni rendano credibili le proporzioni catastrofiche ed estremamente spettacolari degli eventi narrati. Al contrario, New Order rappresenta uno strepitoso esempio di cinema low budget . Costato appena 30mila euro, la pellicola sfrutta la sobrietà a cui è costretta come un vero e proprio binario su cui trainare la narrazione, sfruttandone al massimo le potenzialità. Quello che in un film autoprodotto non può essere rappresentato – le grandi scene di massa, che nello specifico sarebbero quelle catastrofistiche di morte e distruzione – Marco Rosson – regista e sceneggiatore – lo ricostruisce nella claustrofobica dimensione psicologica dei personaggi. La poetica del film vira così verso quella del thriller psicologico che Rosson riesce a cesellare con grande abilità grazie alle sfumature dell’horror. Il risultato è un cocktail cinematografico estremamente intelligente, giovane e ambizioso, che sembra ribadire quanto quel cuore cinematografico italiano – che nel passato è stato capace di tener testa ai budget illimitati delle produzioni straniere con la genialità del suo arrangiarsi – è ancora vivo e pulsante.
Una menzione speciale va al mitico Franco Nero – che di quel cinema è stato un’icona indiscussa – nelle vesti di santo protettore della pellicola. La sua presenza è una vera e propria benedizione, non solo mediatica, per la giovanissima produzione di New Order. L’ombra del suo carisma finisce per proiettarsi su tutto il resto del cast, che pure non condivide con lui nessuna inquadratura. La sua partecipazione – praticamente gratuita – costituisce uno splendido esempio di fiducia verso le nuove leve del cinema italiano, senza rivestirsi di quell’effimero e ingiustificato divismo che sembra regnare sovrano a tutti i livelli del panorama artistico del nostro paese.
New Order, sfruttando la cassa di risonanza di molti festival internazionali a cui ha partecipato, sarà distribuito in tutto il mondo. Un successo per cui il regista Marco Rosson, alla sua opera prima, non deve certo ringraziare nessuno ma per cui, forse, il cinema italiano dovrebbe ringraziare lui.