ideazione e coreografiaDavide Calvaresi con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti visione Valeria Colonnella Dominio Pubblico 13 Dicembre, Teatro dell’Orologio, Roma
Il collettivo marchigiano 7-8 chili diretto da Davide Calvaresi ha presentato due lavori nell’ambito della stagione congiunta Dominio Pubblico. Lo scorso 13 Dicembre al teatro dell’Orologio è stata la volta di un dittico riunito sotto il nome di A Play.
I due lavori Display e Hand Play si basano tutti sull’indagine tra movimento scenico e l’immagine video. Il collettivo, da sempre interessato all’interazione tra digitale e umano, si distingue per un certo tratto ironico e giocoso. L’indagine sul movimento è totalmente dipendente dalle possibilità video.
Nel primo lavoro Calvaresi, da solo in scena, gioca letteralmente con il pannello della videoproiezione collocato al centro della scena, entrando e uscendo dal mondo virtuale, dividendo la sua immagine tra realtà e video, e immergendo la sua figura in diversi paesaggi, in contesti diversi e divertenti.
Il secondo pezzo della serata è un gioiellino di inventiva e originalità. Attraverso dei giochi di prospettiva, la mano di Calvaresi davanti alla telecamera interagisce a distanza con la performer Giulia Capriotti come se le stesse accanto . Con questa modalità la mano sembrava potesse toccare l’interprete e modificare i suoi percorsi e i suoi movimenti. Calvaresi è visibile a tutti davanti alla telecamera e lo schermo appeso in alto a destra mostra la scena virtuale. Nonostante la finzione sia svelata agli occhi degli spettatori , si è realmente portati a considerare la scena virtuale come reale e a farsi attraversare da questa relazione immaginifica e divertente creata dagli interpreti.
Al di là della ricerca di un significato più profondo, che abbia “dignità artistica” e giustifichi la sua collocazione in teatro, il lavoro del collettivo è ironico, pungente e innovativo e non ha bisogno di ulteriori abbellimenti sinottici. Non si dovrebbe per forza cercare di collocare tutti i lavori artistici in una dimensione aulica di indagine sull’io e sulle relazioni umane, ma si potrebbe ammettere, come in questo caso, che la semplice ricerca di interazione con un mezzo diverso dal solo corpo possa avere una sua identità precisa e possa suscitare emozioni positive e sincere. Veramente un ottimo lavoro quello portato in scena dai 7-8 Chili.