All’ingresso in sala lei è li, in silenzio, su un palco rivestito di immondizia. Elena Sbardella, attrice e regista romana di grande talento è seduta su una sedia, prigioniera di un buio che non lascia scampo. Solo un fascio di luce penetra dall’alto: una speranza di soccorso, una possibilità di dialogo nella solitudine monologica a cui è costretta.
La scena è essenziale, ma ricca di strumenti a cui l’attrice dà vita, creando immagini suggestive che rendono il monologo un’esperienza fortemente incentrata sul visivo. Le immagini si susseguono con un ritmo che mantiene l’attenzione sempre alta, e genera una tensione che si nutre e cresce anche nei momenti di stasi. Teli e proiezioni sono parte del racconto. Le immagini mediate dalla telecamera sono forma e contenuto, strumenti utilizzati per narrare e oggetto della narrazione stessa.
On Off parte dalla tragedia di Vermicino, per aprirsi ad un discorso più universale. Ci sono giorni in cui cadono le foglie, ma non puoi farci niente e l’impotenza di una nazione davanti alla tv è la stessa dei soccorritori con mezzi inadeguati, la stessa dell’uomo di fronte alle grandi o piccole inevitabili sconfitte della vita.
Elena Sbardella è, di volta in volta, un bambino intrappolato in un pozzo, una madre disperata, una spettatrice incuriosita, un’imbonitrice televisiva, un’attrice che con straordinaria delicatezza e con una forza coinvolgente riesce a trascendere l’evento storico rendendolo poetico, surreale, tragico. Tragedia umana, sociale e cosmica. Tragedia di una società che inizia a specchiarsi troppo nella televisione e trova, nella prima lunga diretta, un mezzo per immedesimarsi, commuoversi, soddisfare una curiosità a tratti morbosa.
É la televisione stessa a rivelarsi un pozzo insidioso perché lì chi entra non esce. Lo sciacallaggio televisivo, però, è solo un aspetto del racconto. Sotto lo strato sociologico, le parole e le immagini si aprono ad una profondità senza tempo, diventando potenti, capaci di scavare a fondo nelle coscienze.
Lontana da ogni patetismo, Elena Sardella riesce ad entrare in comunicazione con il pubblico, sorprendendolo con trovate sceniche interessanti, cambi improvvisi di atmosfere e registri interpretativi, arrivando a commuovere in maniera asciutta, pulita, senza esasperare sentimenti che sono di tutti.
ON’OFF
Compagnia Enfi Teatro
Liberamente tratto dal libro di MASSIMO GAMBA Vermicino l’Italia nel Pozzo
Diretto e interpretato da ELENA SBARDELLA
Scene e costumi ALIDA CAPPELLINI
Musiche originali GIULIANO LOMBARDO
Aiuto regia MANUELA LOMEO e GIUSEPPE ROSELLI
Video DANIELE LIANKA CARLEVARO
Datore luci e video MASSIMO GUARNOTTA
dal 30 novembre al 4 dicembre – Rassegna Romacittàteatro – tutte le sere ore 21, domenica ore 18 – Teatro Vascello, Roma