Across Lightblack è un progetto sperimentale che impiega la corsa come metafora per indagare desideri e paure della vita quotidiana nei contesti metropolitani. Usa la tecnologia e il linguaggio delle nuove generazioni ibridando l’elemento analogico dell’incontro tra performer e passante con quello digitale della connessione skype, a cui tutti i corridori sono connessi attraverso smartphone, tablet e iphone.
Concept: Andrea De Magistris
Ideazione: Compagnia Dynamis Teatro Indipendente
Produzione: Hikari produzioni
Collaborazione: Festival Teatri di Vetro e Fondazione Romaeuropa, Teatro Vascello Roma, Campo Teatrale Milano, Interno 5 Festival Movi|mentale e START Napoli
Dove: Opificio Telecom, spazio contemporaneo
Quando: 25 gennaio 2013
Foto: Enea Tomei
Info:
facebook Triangolo Scaleno Teatro
60 adolescenti dei licei di Roma, Milano e Napoli sono stati coinvolti nella realizzazione di una grande maratona performativa e teatrale che, a Roma, si è svolta per le strade del Municipio XI (zona Ostiense, Garbatella) ed è stata proiettata in tempo reale durante lo svolgimento, in contemporanea nelle tre città. L’incontro tra i giovani maratoneti e i cittadini ha generato parole, immagini, suggestioni e commenti, scrivendo, di fatto, una drammaturgia in tempo reale.
Proviamo a scrollare un copione multimedia immaginando un flusso continuo di frasi, foto, suoni metropolitani, silenzi, interviste, brevi video che precipitano nell’openspace dell’Opificio (solo posti in piedi), come gli algoritmi di Matrix sul computer di Neo.
Roma, strada
Cosa devo fare?
Roma, wath’s up
Entriamo in farmacia per prendere qualcosa che ci dia più grinta
Roma, strada
Non devi fare nulla
Ma cosa state facendo?
Milano, telefono
State parlando con noi
Roma, strada
Una maratona in tre città
Ah, in tre città?!
(risate del pubblico in Opificio)
Sì, e stiamo chiedendo alla cittadinanza
E che vuoi sapere?
Come?
Cosa vuoi che ti dica?
Tu sei mai scappata da qualcosa?
Eeeeeeeee, no!
Maria considera che ci sono un centinaio di persone che ti stanno ascoltando
Senti scusa ma mica e un modo per farmi il filo?!
(altre risate del pubblico)
Ti saluto
Milano, skype
Se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio
Napoli, wath’s up
In una zona dove non c’è verde non si può correre
Napoli, skype
La vedete la galleria?
Roma, farmacia di prima
Ma il fumo l’ha comprato l’allenatore o voi?
Napoli, strada
Ragazzi la vostra è una bella filosofia, a stare fermi si perde tempo
Roma, wath’s up
Io so’ andato in palestra co’ Giuliano Gemma
Milano, strada
Puoi dirci qualcosa sulle paure?
Cristo ha previsto anche la morte
Grazie
Prego
Ogni spettatore, cittadino o performer, ha realizzato e assistito al proprio personale spettacolo. Ricorda frasi e immagini, fa associazioni inesorabilmente personali, condivide e può confrontare ciò che ha visto con se stesso e con altri. Adolescenti, adulti e anziani: l’umanità. La maratona, metaforica negli intenti del progetto, si fa materia e porta il teatro nelle strade. Le strade stesse diventano il teatro per chi assiste. Livelli continui in cui le parole scivolano nelle immagini, le azioni scivolano negli sguardi, la musica nei video e i disegni dal vivo negli occhi degli spettatori presenti. Crossmedialità pura.
Un vero divertimento per chi lo fa e chi lo riceve.
Ti è mai capitato di scappare?
Non mi sembra
Hai mai corso verso qualcosa?
Quello sì
Verso cosa?
Verso un’indipendenza