Alla presenza dell’autrice Isabella Peroni è andato in scena al Teatro Due di Roma, storico Teatro d’Essai, l’opera Addio mia bella signora. Il dramma narra la storia di una piacente signora la quale, in passato, è stata una grande virtuosa del piano, artista affermata in giro per il mondo, avvezza a bagni di folle e ad uno scrosciare infinito di applausi.
D’un tratto le capita di incontrare un uomo, che poi diverrà suo marito e dal quale avrà una bambina. In seguito a incomprensioni con la moglie ed accesi litigi, egli se ne andrà, lasciando la povera donna e la figlia da sole. Le giornate della virtuosa musicista saranno scandite da continui ascolti di musica classica che, più che dare forza all’estro artistico, soffocano le emozioni, la portano ad un grado di quasi completa atarassia.
La situazione creatasi fa in modo che la donna si rinchiuda in un aristocratico isolamento per lunghi anni, fino al giorno in cui nella sua vita appare un giovane studente di psicologia che, inizialmente spinto da malcelata ammirazione per la grande artista che fu, si rivelerà essere un viscido factotum per una torbida operazione di sequestro di persona.
La figlia, diventata adulta, in parte raccoglie i pezzi in frantumi del glorioso passato della madre, in parte vive una (in)stabile relazione col fidanzato, in passato fedifrago nei confronti della compagna, proprio con la madre della ragazza.
Sarà proprio il marcio che lo studente engagé porterà dentro le mura domestiche a spingere la donna a reagire, ad uscire dalla sua torre d’avorio entro la quale si era rinchiusa per non voler più soffrire e a ritrovare il coraggio di vivere ancora, di dire di sì alla vita, proprio grazie ad un apparentemente beffardo scherzo del destino.
L’opera canta il presente: donne stanche di vivere, ragazze piene di sogni e incapaci di dare realizzazione alle proprie aspirazioni, presunti intellettuali che esaltano la loro natura mediocre, fino a quando il destino non irrompe nella sua vita le con tutto il suo impeto.
La sceneggiatura, i testi, come la storia d’altronde, si muovono nel sotterraneo, scavano buche, sondano terreni poco visibili, per raccontare di una vita rinchiusa, oscura, di mezze frasi, parole mozzate, emozioni soffocate. Essi ci consentono di guardare meglio al nostro presente chiuso in noi stessi, forse abbastanza incapaci di uscire fuori dal guscio domestico, eccessivamente narcotizzati dalla velocità degli impulsi che ci vengono dall’esterno. E allo stesso tempo, ci trasmettono un senso di casa, di maternità, di appartenenza completamente svuotato.
Uno specchio rotto di memorie non più dal sottosuolo, ma da insignificanti attici.
ADDIO MIA BELLA SIGNORA
di Isabella Peroni
con Elisabetta De Palo, Danilo Celli, Sina Sebastiani del Grillo, Silvana Bosi, Giulio Cristini
costumi Allegra Mondello
luci Roberto Tamburoni
regia Marco Lucchesi
dall’ 8 al 19 Febbraio 2012
Teatro Due, Teatro Stabile d’essai – Roma