ADHITIA SOFYAN: MUSICA DA CAMERETTA (from Indonesia)

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ADHITIA SOFYAN e il suo ultimo album FORGET YOUR PLANS

Articolo di Anna Maria Parente

Artista: Adhitia Sofyan

Album: Forget Your Plans Bedroom Recording Vol.2

Anno di pubblicazione: 2010

Etichetta: Vivid Japan Zoom

Info:

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Ascolta Adelaide Sky

Ascolta After the rain

L’indonesiano Adhitia Sofyan è un’esempio di come internet possa far conoscere ad ampio raggio le produzioni di artisti che creano nel loro piccolo mondo, nel nostro caso di una stanza da letto e renderli famosi. Quiet Down, il suo primo album, risale al 2007, mentre è del 2010 Forget Your Plans Bedroom Recording Vol.2 (Vivid Japan Zoom, 2012), entrambi su Souncloud.com e sulla pagina WordPress dell’autore, dove è inoltre possibile interagire con il musicista e curiosare nel diario di bordo del suo “viaggio”, termine con il quale definisce lui stesso l’esperienza da compositore.

Il successo è arrivato grazie alla popolarità di alcuni suoi brani sul web e nelle radio locali, quali Adelaide Sky e Blue Sky Collapse, che gli hanno permesso di scalare le chart indie indonesiane, di esibirsi in numerosi concerti e di partire alla volta del Giappone per dieci giorni di tour. È stata proprio una casa discografica nipponica, la Vivid Japan Zoom, che, vista la popolarità del giovane, ha deciso di offrirsi produttrice del suo ultimo album.

Forget Your Plans dimostra come sia possibile trovare buona musica sul web ormai saturo di cantautori emergenti. Le dodici tracce raccolte nell’album seguono elegantemente un percorso emotivo e sonoro molto coerente. Adhitia sembra firmare ogni arpeggio con il proprio stile e la sua voce giovane, ma calda e brillante, che aderisce perfettamente ad ogni pezzo. Da Forget Jakarta a Bandaged, l’attenzione dell’ascoltatore è mantenuta viva da una dolcissima energia e la sua musica è introspettiva ma leggera come una piuma, mai pessimista. Negli ultimi pezzi – basti pensare a Midnight e ancora una volta a Bandaged – si percepisce un crescendo di maturità, quasi come se l’ordine delle tracce dell’album rappresentasse un percorso di vita vero e proprio.

I suoi testi, senza scadere nel patetico, sono una poesia che racconta l’esperienza: parla di nostalgia, sincerità, timidezza, ma soprattutto dell’amore. Quest’ultimo, tuttavia, non è descritto con struggente malinconia, bensì con grande saggezza e concretezza; non è un sentimento che incatena l’uomo, ma che concede al la possibilità di auto-affermarsi. L’Io non è un fulcro attorno al quale ruota una cerchia di eletti, ma una parte del Tutto, dell’Universo. In questo modo Adhitia rende liberamente interpretabili le sue parole, plasmando il suo punto di vista con quello dello spettatore.

Articolo di Anna Maria Parente

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