The Broken Circle Breakdown (Alabama Monroe – Una Storia d’Amore),
di F. van Groeningen, Bel 2012, 111′
Produzione Menuet Distribuzione Satine Film Distribuzione
Uscita nelle sale cinematografiche 8 Maggio
Un cantante, suonatore di banjo in un gruppo bluegrass «musica country allo stato puro», e una tatuatrice che fa del suo corpo una tela plurisignificante: tra Didier ed Elise è amore a prima vista. La passione carnale tra i due si amalgama nella loro differenza fisica e caratteriale; una relazione suggellata, nel loro hortus conclusus fiammingo, dalla nascita della figlia Maybelle, la quale si trova all’età di sei anni a combattere contro un cancro.
È da una vera e propria rottura dell’incanto che prende le mosse l’interessante film del belga Felix von Groeningen, caratterizzato dall’ottimo lavoro di montaggio di Nico Leunen. L’opera evidenzia un’originale commistione tra la ripresa europea di quel cinema indipendente americano dal gusto folk, grazie anche ai molti flashback volti soprattutto alla ricostruzione dell’ameno passato della coppia, e il continuo innalzamento di quella componente tragica del film innestata tra strazio della malattia, disperazione lancinante e litigi.
I frammenti temporali non fanno altro che allinearsi all’interno di generi cinematografici differenti rafforzando il tono drammatico di cui la pellicola si nutre in una sorta di cesura intermittente tra la spensieratezza del passato e la necessaria austerità del presente, integrata anche dalla capacità della fotografia di donare e togliere calore. Gran merito va alla direzione musicale di Bjorn Eriksson e alla musica bluegrass che come afferma lo stesso von Groeningen: «talvolta […] è puramente narrativa e aiuta a raccontare la storia oppure viene usata come un’ellissi. In altre situazioni, invece, […] sostiene le emozioni».
L’impossibilità di elaborare il lutto arriva a palesarsi all’interno di un marchingegno amoroso che aveva dimostrato precedentemente tutta la sua perfezione e che ora manifesta nel contrasto, impersonificato dai due protagonisti e dai loro primi piani, tra atea razionalizzazione cosmica e simbolismo dai tratti più o meno religiosi, tutta la sua finitezza. Dalla Divisione del Cerchio Rotto – la traduzione letterale di The Broken Circle Breakdown – nascono così due linee rette destinate a riunirsi soltanto in quell’irriducibile iato esistenziale cantato sulle note di quell’ultima emozionante canzone.
Ci rivolgiamo così ben oltre un semplice montaggio di ricordi nel tempo dell’amore (im)perfetto.