ALCHEMICA VISIONE: POSSIBILITA' DEL REALE E REALTA' DEL POSSIBILE – Intervista ad A. Vizzini

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Fino al 6 gennaio lo Studio Pino Casagrande ospita la mostra Resolve et Scoagula, curata da Flavia Montecchi,  in cui a sfidarsi sono due giovani artisti, Leonardo Petrucci e Alessandro Vizzini e un grande maestro dell’arte italiana, Bruno Ceccobelli. L’alchimia è il filo conduttore dell’esposizione che lega i loro lavori sotto l’insegna della Possibilità con la “p” maiuscola. Possibilità perché il principio su cui si basa l’alchimia, e l’arte, è la liceità di utilizzare qualsiasi strada, da quella scientifica a quella mistica, per cercare di avvicinarsi a ciò che nel nostro universo è davvero importante ma che rimane nascosto. Non ci sono confini netti e stabiliti una volta per tutte: ogni misticismo contiene una razionalità ed ogni razionalità è in fin dei conti mistica. La mostra è un cammino all’interno delle coscienze dei tre artisti che cercano di comunicare, al loro pubblico, quanto l’arte come alchimia possa aiutare a renderci più attenti a quella rete di rimandi e assonanze che ci circondano, le quali formano e fondano la nostra individualità.

E per poter comprendere meglio il loro mondo un aiuto può essere fornito dalle loro stesse parole. Ad esempio quelle di Alessandro Vizzini…

Il processo creativo-alchemico è sempre spontaneo e va per tentativi o è imprescindibile una dose di consapevolezza per tracciare un disegno coerente?

A. Vizzini: C’è un impulso creativo, un bisogno di dar forma a quello che si ha dentro, ma in realtà la coscienza c’è sempre, si sa dall’inizio quale è la via più affine che permetta all’artista di far uscire la sua idea; per me è sempre una via più spirituale che va per tentativi ed esperimenti, ma è comunque imprescindibile una consapevolezza.

Ho notato che nelle tue opere utilizzi molto materiale scientifico, ad esempio foto satellitari, riferimenti alla teoria dei quanti ecc. Quanto è importante la conoscenza scientifica all’interno di un’arte così mistica?

A. Vizzini: Importantissima. La mia opera, come anche quella del mio collega, è profondamente permeata di scienza, e questo è possibile perché la nostra è un’arte che si basa sulla nozione di alchimia, che è l’unico sistema aperto, in cui possono essere conciliate tutte le possibili visioni del mondo, da quella puramente logica a quella spirituale. L’alchimia racchiude in se microcosmo e macrocosmo, scienza e religione e dunque possiamo e dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che ci offre. Per capire certe questioni ho bisogno dei saperi che riguardano la fisica, da quella classica alle ultime sperimentazioni; passare dalla fisica quantistica e da teorie come quella delle stringhe in accordo con il misticismo, è possibile solo tramite l’alchimia.

Quali sono i modelli artistici che hanno determinato il tuo indirizzo di ricerca?

A. Vizzini: Non credo di riuscire a dare solo alcuni nomi di grandi maestri del passato, ce ne sono tanti importanti… da Paracelso a Durer, da Ermete Trimegisto a Bosch, da Leonardo a Fulcanelli, Newton, Einstein, Duchamp, però dovendo dire un nome tra i più recenti forse direi quello di De Dominicis.

RESOLVE ET SCOAGULA

Studio Pino Casagrande, Roma,

18 dicembre – 6 gennaio,

foto installazione Resolve et Scoagula, L. Petrucci e A. Vizzini,

gentile concessione dello Studio Pino Casagrande.

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