Alfonsina Storni di Marica Roberto è uno spettacolo che attraverso poesia, musica, canzoni, danza e pittura celebra la vita di un’artista che sfidò le convenzioni.
Roma Fringe Festival 2013
Diretto e interpretato da Marica Roberto Direzione musicale e fisarmonica: Paolo Petrilli Chitarra: Miguel Fernandez Percussioni: Paulo La Rosa Danza: Gea Lucetti Scene dipinte dal vivo: Eleonora Mazzeo Quando: dal 23 giugno al 26 giugno 2013 Dove: Villa Mercede, Roma Info: Marica Roberto Roma Fringe FestivalAlfonsina Storni fa parte di quella schiera di donne cui l’emancipazione femminile deve sicuramente un pezzetto del suo affermarsi. Come per mantenere fede al suo nome che significa disposta a tutto già da giovanissima si adatta a fare i lavori più umili: è cucitrice, operaia, lavapiatti, cameriera; per un periodo lavora come attrice in una compagnia teatrale, poi diventa insegnante. Contemporaneamente collabora con alcune riviste letterarie su cui pubblica le sue prime poesie.
Nel 1911 decide di trasferirsi a Buenos Aires dove si trova ad affrontare da sola una maternità frutto dell’ amore con un uomo di cui non rivelerà mai il nome. Nell’Argentina d’allora una ragazza madre era fortemente osteggiata dalla società ma Alfonsina tramuta questa condizione in un punto di forza. I suoi versi parlano di emancipazione sociale, rottura degli schemi, avanguardia, soprattutto in campo femminile.
Marica Roberto, che cura anche regia e drammaturgia, si cala nei panni della protagonista e rende omaggio a questa artista con uno spettacolo che vuole celebrare le sue mille personalità. In scena, infatti, anche due sue alter ego: l’una, Gea Lucetti, si esprime con la danza, l’altra, Eleonora Mazzeo, attraverso la pittura. Nel racconto della vita di Alfonsina l’autrice inserisce canzoni accompagnate da musica dal vivo e alcune delle sue poesie.
Tanti elementi, forse troppi, sul piccolo palco A del Roma Fringe Festival 2013. Si ha la sensazione che il discorso sia frammentato, non sempre corale. La drammaturgia suggerisce un attento e affettuoso studio della vita e della personalità della poetessa, del suo coraggio e della sua forza anche quando si trova ad affrontare il terribile male che la colpisce al seno. È per questo che una maggiore fusione e una scelta oculata degli elementi – che nell’insieme risultano invece un po’ sacrificati – avrebbero giovato di sicuro allo spettacolo.
Una menzione particolare va allo splendido trio musicale composto da Paolo Petrilli alla fisarmonica, Miguel Fernandez alla chitarra e Paulo La Rosa alle percussioni.