ANNA CALVI live@ ROMA VINTAGE
Location: spostato al Cicolo Degli Artisti il 24/07/2012
info:
Cambio di location dell’ultimo secondo per la serata del 24 luglio del Roma Vintage 2012. Quell’acquazzone di mezza estate, che altro non era se non condensazione dell’esagerata percentuale di umidità dell’aria, aveva spaventato un po’ tutti: le menti del Roma Vintage avrebbero rischiato il linciaggio se l’evento fosse stato annullato a concerto in corso, perchè una delle due uniche date italiane di Anna Calvi non può essere interrotta.
La caldissima sala del Circolo Degli Artisti ha ospitato quindi l’evento comportando però qualche cambiamento di piani: non si è ben capito se dipendesse da problemi di tempistiche o dalle esigenze dei legittimi “occupanti” del locale per quella serata (cioè lo staff di Radio Rock City), ma la spalla d’oro (Umberto Maria Giardini) prevista all’esibizione della cantante inglese è stata sostituita con una originalissima cantante-chitarrista, Vera, che si è lanciata coraggiosamente nell’esibizione come one-man-band usando loop station per campionare beats vocali e brevi fraseggi chitarristici. Notevole, tra gli altri pezzi, la rivisitazione del brano di Bon Iver, Perth. Sono rimasto contrariatissimo, invece, dalla ricezione dei presenti in sala, il vociare dei quali arrivava a coprire i gorgheggi della cantante, che aveva come unico difetto quello di non aver ancora potuto costruire “her band as a brand”.
Quasi 40 minuti di attesa per il cambio palco. La sala concerti del circolo ricordava molto un deposito di nitroglicerina nel deserto: il caldo riduceva lo spazio vitale creando esplosivo stress omicida.
Ma ecco, le luci si abbassano ed entra lei. È dubbio che la ventata d’aria fresca che immediatamente ha investito tutti sia stata frutto della brillante mossa di assoggettamento psicologico messa in atto dai managers di Anna Calvi, i quali furbamente hanno atteso l’esasperazione massima del pubblico per farla salire sul palco e spalancare i portoni del locale facendo entrare un po’ d’aria; è piuttosto più probabile che quella piacevole brezza provenisse dall’ondeggiare dei suoi capelli, dal battito delle sue ciglia e dalle oscillazioni delle sue mani sulla chitarra. Un silenzio irreale accompagna le note di Rider To The Sea, pezzo dalla dinamica incredibile: in certi punti suonava così piano che per la prima volta si capisce che per attirare l’attenzione di un branco di scimmie urlatrici snob, non bisogna superarle in volume, ma parlare sottovoce. Aveva già tutti in pugno.
Ha suonato quasi tutti i brani del suo album e dal vivo, coi suoi 2 fidatissimi accompagnatori alla batteria/cori e all’harmonium/chitarra, rendono ancora meglio che su disco: l’accurata analisi dello spettro sonoro che trasuda dall’hi-fi del supporto digitale, non può essere equiparata all’ambiente fonoassorbente costituito da 300 cuori travolti dalla sua voce.
Sono convinto che ogni approccio descrittivo sul tema Anna Calvi si debba tradurre in una dichiarazione d’amore.