Armaud Paola Fecarotta (chitarra, voce); Marco Bonini (chitarra; drum machine) inAdele Daniele Bifulco (chitarra, voce) Dove Le Mura, via di Porta Labicana 24, Roma
Quando 15 ottobre 2014
Onde sonore si propagano in un’atmosfera intrisa del chiacchiericcio e dell’indifferenza di un mercoledì sera qualsiasi, ne plasmano i contorni, fino a racchiudere il pubblico in un sistema chiuso che scambia energia solo con il palco.
Le narrazioni di inAdele, progetto solistico di Daniele Bifulco (cantante dei Monsieur Malaussène), innescano questo meccanismo nella serata a Le Mura, tra il suono dei bicchieri e l’eco di un biliardino poco lontano. Le storie cantate fanno pensare a un LP di Bob Dylan ambientato nel XXI secolo, lasciato alla sua rotazione su un piatto che non ha la smania di tenere i giri che il disco richiede. Ad accompagnarle, gli arpeggi di una chitarra timida quanto basta, che resta sullo sfondo senza invadere le immagini evocate dall’unità composita di suoni e parole.
Il processo di immersione in una dimensione di intimità con se stessi si completa quando sale sul palco Armaud, con la sua personalità sdoppiata: Paola Fecarotta accompagna col clean della sua chitarra una voce che agisce come un solvente su ogni forma di ostruzione al flusso di coscienza; Marco Bonini manipola il suono delle sei corde, crea contrappunti tendenti al grunge e scandisce ritmi altrimenti inafferrabili con i suoni sintetici della drum machine. Nonostante la temperatura, il risultato è quello di un’intimità fredda, dettata dai brividi che scaturiscono da una veglia indesiderata. Armaud è una sorta di soundtrack dei momenti che precedono il sonno: la coscienza rifiuta lo spegnimento, raddoppia la sua attività e procede (talvolta) su tempi dispari.