Teatro
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Vincenzo Manna | Cani

Ci troviamo in un passaggio di frontiera tra due paesi in guerra, siamo in alta montagna: due soldati vivono da due anni in completo isolamento, K, il più anziano dei due, trova un uomo che decide di imprigionare, credendolo una spia nemica.

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Teatro
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Muta Imago | Bartleby – Racconto per suono e immagini

Gli elementi in scena sono tre: la voce narrante, dei pannelli bianchi rettangolari-che ricordano il tipico landscape di New York – sui quali viene proiettato un video, e la musica trapuntata da un tappeto sonoro fatto di rumori quotidiani. Sobrietà, discrezione ed una linea espressiva sensibile e minimale appartengono al caleidoscopio di percezioni che si vengono a generare da questi pochi elementi.

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Danza
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Roy Assaf | Six Years Later/The Hill

I due spettacoli di Roy Assaf presentano una coreografi ancora un pò acerba, ma la bravura e l’intensità dei temi trattati dall’artista merita una grande attenzione.

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Teatro
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Dario De Luca | Il Vangelo secondo Antonio

In scena uno spettacolo sull’assenza. Dario De Luca porta sul palco del Teatro Orologio una piéce dedicata alle centinaia di migliaia di persone affette dal morbo di Alzheimer e alle loro famiglie, levando il suo canto in un Paese in cui il fardello di questa malattia, ancora incurabile, sembra essere un tabù.

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Festival
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REF 16 | Nicole Beutler | 3: The Garden

Lo spettacolo di Nicole Beutler chiude al meglio, il focus sulla danza olandese, olandiamo. 3: The Garden è un’originale riflessione sul rapporto che ha l’uomo con la natura, e di come questo rapporto sia ormai perduto,

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Teatro
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Giancarlo Sepe | Amletò

I personaggi vibrano al suono di musiche struggenti con le voci di Arletty, Josephine Baker e di Fréhel; hanno la faccia bianca da mimi, si spremono in smorfie deliziose da film muto, i corpi sembrano corde di violino pizzicate da mani sapienti; colgono accenti, controtempi e se accennano passi sono sempre evocativi, espressivi, mai solo ben eseguiti; parlano un grammelot a metà tra l’italiano e il francese che è comprensibilissimo e fa sorridere ,ricordando scenari dell’infanzia.

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