Tagliarini, Deflorian | Trilogia dell’invisibile: rzeczy/cose
Continua al Teatro India l’avventura targata Tagliarini-Deflorian con Trilogia dell’Invisibile, un progetto che li ha visti in scena per più di dieci giorni con quattro lavori differenti: Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, Reality, Rewind-omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch e rzeczy/cose.
Gruppo e-Motion | Garbage Girls
La nuova produzione della coreografa Francesca La Cava debutta nella ricchissima stagione del Teatro Vascello. “Garbage Girls” è un emozionante e poetico viaggio tra i rifiuti.
A. Keshales e N. Papushado | Big Bad Wolves
Big bad wolves, un thriller/horror dallo humor ebraico, definito da Tarantino come miglior film del 2013.
E. De Angelis | Perez.
PEREZ. – Un film freddo e spietato, immune a qualsiasi forma di buonismo e redenzione, in totale antitesi con i canoni del cinema italiano contemporaneo.
Roberto Rustioni | Being Norwegian
Being Norwegian, atto unico di un’ora, va in scena nella minuscola quanto accogliente Sala Studio del Teatro Vascello.
Romaeuropa Festival, DNA 2014 | Louise Vanneste, Black Milk
Un inizio sorprendente, del tutto dovuto all’impianto scenografico e illuminotecnico, apre il lavoro della coreografa belga Louise Vanneste
L. Abrahamson | Frank
Frank, geniale film di Lenny Abrahamson, con un ipnotico Michael Fassbender che recita indossando una maschera di cartapesta.
Romaeuropa Festival, DNA Memory 2014 | Raffaella Giordano, Fiordalisi
Non poteva mancare, per DNA Memory 2014, un pezzo di storia della nostra danza rappresentata da Fiordalisi di Raffaella Giordano. Quello che inevitabilmente salta agli occhi e sa di puro e attuale, è la presenza di una grande maestra in scena, la semplicità e la schiettezza con cui il corpo viene messo in mostra e l’abilità di attualizzare un passato dichiarato.
D. Gilroy | Nightcrawler – Lo Sciacallo
Dan Gilroy, alla sua opera prima, ci mostra le avventure notturne di uno sciacallo in cerca di omicidi, sangue e dolore.
Romaeuropa Festival, DNA 2014 | Fotoreportage
A volte è difficile cogliere l’anima della danza durante le prove “tecniche” delle compagnie ma a volte accade che ogni cosa sia magicamente al suo posto: dipende dall’energia che per motivi insondabili cresce e riscalda l’ambiente artistico, dando al fotografo la possibilità di restituire la sensazione di essere dentro lo spettacolo.