Artista: Balthus
Titolo: Balthus a Roma
Luogo: Scuderie del Quirinale |Villa Medici – Accademia di Francia a Roma
A cura di Cécile Debray
Fino al 31 gennaio 2016
L’intimo surrealismo, le geometrie rinascimentali, l’innocenza di un eros sottaciuto, sono solo alcuni degli elementi che arricchiscono la grande mostra monografica che le Scuderie del Quirinale dedicano a Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus. A quindici anni dalla sua scomparsa, Roma celebra il grande maestro del Novecento attraverso una retrospettiva che vanta circa duecento opere tra dipinti, fotografie e disegni, provenienti da prestigiose collezioni private nonché da importanti musei del mondo. Il percorso espositivo suddiviso in due sedi, le Scuderie del Quirinale e Villa Medici, mette in luce l’intero processo creativo del pittore, sottolineando l’intenso rapporto con Roma e la devozione verso la cultura italiana, un legame consolidato dal soggiorno capitolino che, a partire dal 1961 ha portato Balthus alla direzione dell’Accademia di Francia, un prestigioso incarico durato 17 anni.
Una pittura eclettica, sospesa nel tempo, distinta da un linearismo figurativo quattrocentesco che guarda alla lezione di Piero della Francesca, e traccia i contorni iconici dei corpi avvolti dal mistero dell’adolescenza, pronti a sbocciare nella bellezza perfetta, perché dettata da canoni antimoderni. Lontano dal linguaggio contemporaneo, Balthus si rifugia in un universo onirico che si imbatte nel Realismo Magico, nella Metafisica e nella Nuova Oggettività tedesca, dando vita così ad un’enigmatica staticità che cattura i momenti quotidiani, confinandoli in rigide geometrie che attraversano la tela e si disperdono nello spazio e nella memoria.
Subito dopo la guerra le opere di Balthus divengono ancora più ricche e corpose, popolate da nudi di giovani fanciulle dai candidi incarnati, dalle pose conturbanti, ma sempre sfuggenti. Paesaggi, ritratti, nature morte, il gatto onnipresente nonché alter ego dell’artista, sono tutti elementi che vanno a enfatizzare la visione distaccata e contemplativa che pervade ogni suo dipinto. Il rifiuto nei confronti del mondo moderno spinge Balthus a sperimentare una pittura scarna che si svincola dalle regole e si dissolve nelle cromie primitive, fino a scomparire. Dai capolavori più noti presenti nelle sale delle Scuderie del Quirinale, fino al lavoro nell’atelier, la tecnica, i modelli e le fotografie esposte a Villa Medici, la ricca esposizione curata da Cécile Debray, offre una visione ampia e dettagliata dell’attività artistica del pittore francese, rivelando così allo spettatore l’immaginario più profondo e nascosto.