Il cinema Aquila ha ospitato nelle sue sale il 15 e 16 Maggio 2013, una bimba di 101 anni: Giovanna Marturano. Protagonista del documentario animato Bimba col pugno chiuso realizzato da Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio, Giovanna ha lasciato che la seguissimo tra le impervie vie percorse dai militanti partigiani della nostra Resistenza, regalandoci una testimonianza di vita straordinaria e raccontandoci la storia di una «famiglia comune, che comune non è stata».
Bimba col pugno chiuso, di C. Di Mambro, L. Mandrile, U. Migliaccio, Ita 2013, 58′
in collaborazione con Maurizio Ribichini
Illustratori: Maurizio Ribichini, Adriano Mestichella, Salvo Santonocito
Produzioni: Dal Basso
Creazioni: Todomodo, Italia 2013
Musiche: Amy Denio,Roberto Fega, Ludovica Valori, Roberta Montisci, Paolo Camerini e Bianca Giovannini
L’ironica e schietta affabulazione con cui Giovanna Marturano ci conduce nella Storia – la storia vera, quella dei libri – si presta perfettamente all’idea dei registi di accompagnare con disegni animati le vicende: i disegnatori Maurizio Ribichini, Salvo Santonocito e Adriano Mestichella tinteggiano di rosso le bandiere, danno vita a una Giovanna bambina che sghignazza, sorride, serra i denti e mostra i muscoli contro i camerati fascisti, rigorosamente in nero, che attraversano le strade del nostro paese disseminando terrore e violenza. I tre riproducono manifesti di propaganda, piazze, volti… l’Italia del ’40 si anima dinanzi ai nostri occhi mentre Giovanna tratteggia, con i suoi toni leggeri e gli occhi vispi, una delle pagine più nere della storia del nostro Paese. Un’atmosfera lieve attraversa la sala, e le musiche Amy Denio, Roberto Fega, Ludovica Valori, Roberta Montisci, Paolo Camerini e Bianca Giovannini ci accompagnano e invitano ai sorrisi che Giovanna riesce a suscitare con i modi spicci con cui testimonia la vita vissuta ogni giorno da chi aveva deciso di lottare.
«Combattere ogni giorno, in ogni momento della vita. La lotta serve sempre, non è vero che non serve […] Il fascismo era violenza, prepotenza, un obbrobrio per le donne […] Il consenso era meno largo di quanto pensassero, noi distribuivamo volantini, correvamo rischi, poi tornavamo a casa e dicevamo: ma come abbiamo fatto?»
Giovanna ci invita a lottare, ci chiede di non piegare il capo, di non nascondere la testa sotto la sabbia: ricorda dei pericoli, del carcere, delle difficoltà in cui vivevano i confinati e continua a gridarci di aver forza e combattere anche quando la paura di non farcela si fa spazio nel nostro cuore. Oggi Giovanna Marturano, Medaglia di bronzo al valore militare, sa quanto le donne abbiano sacrificato i propri doveri di mogli e madri pur di dedicare alla Patria le proprie abilità, sa che – «avete il cervello più piccolo, ci dicevano» – trovare favore e supporto, anche quando si agisce per il bene comune, sarebbe troppo facile… eppure sa che, dopotutto, la vittoria vale ogni sacrificio. «Oggi posso dire di aver vissuto, di aver vissuto ogni momento». Giovanna ha sferrato un bel gancio destro a chi ignorava i nostri diritti di uomini liberi, ha mostrato a tutti quanto conti il coraggio e non si è ancora arresa: resistere è un modus operandi, non si smette di essere partigiani alla fine della guerra.
Una protagonista eccezionale per una produzione eccezionale che ci chiama di nuovo tutti a raccolta: Bimba col pugno chiuso è prodotto da 441 persone e realtà associative, sparse in tutta Italia e non solo, che hanno scelto di sostenere la sua realizzazione attraverso la campagna di crowdfunding, che è stata lanciata sul portale produzionidalbasso.com per Todomodo.
Anche questo è lottare, ci ricordano i registi che salutano, nei titoli di coda, «tutti i bimbi col pugno chiuso che verranno». E ci tocca proprio sperare che siano in tanti!
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