CABINET OF NATURAL HISTORY: UN BOSCO DI MERAVIGLIOSE PAURE

Meraviglia e orrore invitano l’osservatore a sostare sul limite ambiguo, che separa e insieme unisce incubo e sogno, dentro un luogo che avvolge e un tempo che spinge il pensiero nel passato.

-1 art gallery, il nuovo spazio espositivo della Casa dell’Architettura, accoglie “Cabinet of Natural history” di Lucamaleonte a cura di Giorgio de Finis. A undici anni dall’esordio nel campo della Stencil Art, l’artista propone un nuovo lavoro in cui svela la sua collezione privata di sensazioni e simboli, ma al tempo stesso confonde chi punta ad afferrare significati sfuggenti e silenziosi, nascosti dietro e dentro le immagini.

Immobile, un uomo riprodotto a grandezza naturale indica l’accesso alla mostra. La sua è una staticità che cela e allude a ciò che l’osservatore potrà cogliere svoltando l’angolo: la meraviglia. Varcata la soglia, si entra a far parte di una storia, narrata per immagini attraverso una grande precisione tecnica e una sorprendente capacità allusiva, un racconto in grado di aprire le porte dell’immaginazione ad una realtà controversa e ambigua, lontana dalla prospettiva rassicurante delle fiabe che solitamente desiderano ascoltare i bambini.

La stanza, con il suo soffitto a volta, produce un effetto straniante e sprigiona movimenti che variano in base al punto in cui si volge lo sguardo. Secondo la consueta tendenza dell’artista, le immagini sono nere e dominano le pareti completamente bianche, quasi a suggerire la possibilità di integrare ciò che manca con la personale interpretazione dello spazio. Animali selvatici, piante e parti anatomiche umane sono affiancate da simboli geometrici dorati, che, dentro al contesto dicromatico, alimentano il mistero intorno a cui il tutto è costruito. L’atmosfera è enigmatica, metafore e richiami a distanza lasciano disorientato anche l’occhio più attento, a cui è negata la ricerca di un ordine lineare e progressivo, in uno spazio costruito sulla base di associazioni simboliche profonde.

Proprio quando la via all’interpretazione sembra del tutto smarrita e l’osservatore, inquieto, aspetta di poter dare senso alle immagini, in un punto inclinato del soffitto, ecco una traccia, una frase mutuata dal giardino di Bomarzo, un linguaggio alternativo che arricchisce e guida il percorso: “Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua dove son faccie horrende elefanti leoni orsi orchi et draghi”.

Il catalogo delle immagini diviene così un labirinto delle meraviglie, un bosco racchiuso in una stanza, dentro cui intraprendere un cammino d’iniziazione allo stupore. Le figure circondano l’osservatore, lo spingono a posare gli occhi sospettosi ora su un punto del soffitto più nascosto e incurvato, ora dietro un angolo o una porta, tutti spazi in cui si potrebbe nascondere una fiera ancora più pericolosa. Si può interagire con il luogo e diventare soggetti di questo Bestiario medievale abilmente riletto dall’artista, fingere di trovarsi nei panni di Adone, desiderosi di entrare in un “giardino del piacere rivisitato”, oppure  vestire gli abiti del paladino Orlando, che, smarrito nella selva Ardenna, nella vana e frenetica ricerca dell’oggetto del desiderio perduto, dà vita ai suoi mostri sottoforma di follia.

La paura prende forma senza filtri nelle dimensioni imponenti e, alle volte, smisurate delle immagini, che aspettano, ferme, di essere accettate come parti integranti di una realtà composita, fatta anche di mostri, spaventosi abitanti dell’emotività umana.

CABINET OF NATURAL HISTORY BY LUCAMALEONTE

29 marzo – 29 luglio 2012

a cura di Giorgio de Finis

Acquario Romano, Piazza Manfredo Fanti, 47