Séances Spéciales
Regia: Stephen Frears
Paese: Usa
Anno: 2012
Durata: 97 min.
Il titolo non si riferisce a una delle prove del pugile sul ring bensì alla battaglia legale per il suo riconoscimento come obiettore di coscienza, una vicenda emblematica della vita culturale, mediatica e politica degli Stati Uniti.
Muhammad Alì, Cassius Clay prima di convertirsi all’Islam, si rifiutò di partire militare per protesta contro la guerra in Vietnam, e questo gli costò il titolo di campione dei pesi massimi appena conseguito. Oltre quella processuale, il pugile intraprese una battaglia mediatica rimasta nella storia, e negli archivi.
Stephen Frears ci racconta questa storia utilizzando due piani. Da una parte ci sono gli otto giudici, interpretati da altrettanti attori, e quindi il piano della rappresentazione, della ricostruzione. Dall’altra c’è il materiale di repertorio, frammenti di interviste, tg, etc. in cui compare Alì e quindi il piano della realtà attraverso, però, il filtro mediatico. Da una parte gli uffici dei giudici della Corte Suprema e l’inevitabile scivolare della vicenda in un discorso più ampio, che abbraccia una visione sull’America nixoniana e sulle sue contraddizioni. Dall’altra il sapiente utilizzo del materiale di repertorio come linguaggio, il racconto di Alì solo attraverso le apparizioni pubbliche.
È qui la vera intuizione del film: il personaggio più importante della storia che si sta raccontando è relegato alla sua immagine mediatica, proprio quella che lui utilizzò per creare consapevolezza sulla sua scelta. Proprio quella che racconta l’America in protesta di quegli anni.