regia Naomi Kawase
Compétition – Festival di Cannes 2014
Still the Water è ambientato ad Amami-Oshima, isola subtropicale dove sono nati gli antenati della regista Naomi Kawase. Kaito, che vive con la madre divorziata, scopre sulla spiaggia un cadavere annegato, corpo con il quale solo successivamente scoprirà il legame. Kyoko deve accettare il fatto che la madre, ammalata da tempo, rientri a casa dall’ospedale per trascorrervi i suoi ultimi giorni.
Naomi Kawase incastona in un ambiente naturale e potente fatto di oceano in tempesta, vento che sbatte e alberi secolari, una storia piccola e intima di due ragazzi che cercano la propria strada verso la vita adulta. L’acqua, elemento costante del cinema della regista, pervade tutto seguendo i sentimenti dei personaggi. La poesia del racconto è amalgamata alla trasparenza della fotografia e alla rarefazione dei paesaggi. Così come le immagini dense della fragile bellezza del pianeta terra si mescolano a quelle piccole ed emozionanti di una storia familiare. Le corse in bicicletta dei due ragazzi innamorati non sono che l’altra faccia della potenza della natura.
Dal 1997, anno in cui vinse la Camera d’or con Moe nu Suzaku, Naomi Kawase si è sempre dedicata alla ricerca delle sue radici racchiudendola, delicatamente, nella sua visione olistica. Still the Water è certamente uno dei film più interessanti e sconvolgenti di questa edizione del festival di Cannes.