Cannes 67 | Un Certain Regard #2

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A chiusura di festival ancora uno sguardo alla sezione Un certain regard.

Hermosa Juventud
regia Jaime Rosales
sceneggiatura Enric Rufas, Jaime Rosales
con Ingrid Garcìa-Jonsson, Carlos Rodrìguez
produzione Fresdeval Films
distribuzione Bodega Films

Un Certain Regard – Festival de Cannes 2014

Natalia e Carlos sono innamorati e appena ventenni. Vivono in quartiere di periferia e con risorse economiche limitate rispetto ai sogni e ai desideri che caratterizzano la loro giovane età. Per sopravvivere si barcamenano tra lavoretti e furtarelli, il massimo della loro inventiva per guadagnare qualcosa è farsi filmare mentre fanno sesso. Naturalmente la loro vita cambia quando Natalia scopre di essere incinta.
Il film di Jaime Rosales riesce a darci uno scorcio della vita dei due ragazzi utilizzando le varie modalità comunicative della loro generazione. Il tempo scorre con slideshow di selfie, foto e video, alcuni nodi della narrazione vengono affidati ai messaggi che i due si scambiano su whatsapp o skype.
Jaime Rosales, che nei suoi film ha sempre cercato il linguaggio adatto a quel che voleva narrare, racconta l’amore giovane ai tempi della crisi e della tecnologia. L’insieme delle immagini prodotte dai due ragazzi si mescola alla crudezza del suo sguardo, che mai scivola, nonostante la desolazione della vita quotidiana dei due, in patetismo o commiserazione. Ogni immagine diventa quindi prodotta tanto dal regista tanto dalla soggettività dei due personaggi principali, in una commistione, tutta contemporanea, che da un nuovo sapore alla parola “realismo”.

 

 The Salt of the Earth
regia Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado
con Sebastião Salgado
produzione Decia Films
distribuzione Le Pacte

Un Certain Regard – Festival de Cannes 2014

Sebastião Salgado, il fotografo della luce, ha viaggiato in oltre cento paesi per più di quarant’anni per i suoi progetti fotografici. Il documentario di Wim Wenders, che ne incontra lo sguardo in un bianco e nero denso come l’umanesimo del fotografo, da una traccia di questa poetica ostinazione, del fantastico viaggio in mondi terrestri e marini alla ricerca di popolazioni sfuggite al vortice contemporaneo del cambiamento. La potenza visiva di territori vergini e paesaggi incontaminati accompagna la storia dell’uomo Salgado e della sua famiglia. Insieme alla moglie Lélia ha lavorato fin dai primi anni Novanta al ripristino di una parte della fascia atlantica forestale del Brasile. Nel 1998 sono riusciti a trasformare questo territorio in una riserva naturale creando l’Instituto Terra, il cui scopo è la riforestazione di ettari di terra dell’Amazzonia disboscati.
Wenders trova la strada giusta per raccontare un viaggio fotografico e umano straordinario e affondare lo sguardo in riflessioni di carattere universale. Le immagini si mescolano a ragionamenti sull’umanità, sui conflitti internazionali, la fame, gli esodi e sui mutamenti vorticosi dell’era contemporanea.

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