Jonas Carpignano, classe 1984, si era già fatto notare a Cannes con “Mediterranea”, presentato alla Semaine de la Critique del 2015. “A Ciambra”, il suo nuovo lungometraggio, basato su un precedente e omonimo cortometraggio, è stato presentato stamattina alla Quinzaine des Réalisateurs ed accolto con un fragoroso applauso. Il film continua a seguire la vita di Pio Amato, ormai cresciuto, della sua famiglia Rom a Gioia Tauro e quella del suo amico Alyia che vive ora a Rosarno.
Durante la conferenza stampa Carpignano si sofferma molto sul rapporto con la famiglia di Pio e sull’utilizzo che nel film è stato fatto del dialetto. Quando è arrivato a Gioia Tauro, racconta, si è innamorato del mondo della famiglia Amato e fare un film su questo non poteva prescindere dall’utilizzare la loro lingua, un dialetto calabrese contaminato, negli anni, da influenze rom.