Cannes 70 | Hong Sang-soo | La Caméra de Claire

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la camera claire

regia Hong Sang-Soo
con Isabelle Huppert, Min-Hee-Kim, Jang Mi Hee

Festival di Cannes 2017

– perché fai foto?
– perché l’unico modo per cambiare le cose è guardarle lentamente
e poi riguardarle un’altra volta.

Ne La caméra de Claire, di Hong Sang-soo, Isabelle Huppert è un’insegnante e fotografa che prende a cuore la situazione di Manhee (Kim Min-hee), addetta alle vendite di una casa di distribuzione, che, accusata ingiustamente di disonestà, subisce il licenziamento.
Soffermarsi sull’oggetto, accarezzarlo, immobilizzarlo (apparentemente) come unico modo per comprenderlo, è al centro di tutto il cinema di Hong Sang-soo. Questa volta il suo sguardo cade sul Festival di Cannes imprimendone una visione emozionante e introspettiva.
Le foto di Claire, foto di una polaroid, istantanee, capaci quindi di catturare momenti di realtà altrimenti inafferrabili, rivelano la pretestuosità del licenziamento mettendone in luce le vere ragioni. Ma qui arriva lo scacco matto del cinema lieve e delicato del regista sudcoreano perché non sapremo mai cosa si sono dette Minhee e la sua antagonista. L’immagine, come la verità, ha sempre un doppio volto di cui, forse, neanche i protagonisti della storia sono consapevoli. I temi del cinema di Hong Sang-soo, in qualsiasi luogo il regista giri un film, naufragano sempre in un’unica ossessione: la condizione di estraneità in cui viene a trovarsi l’essere umano.

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