Cannes 71 | Occhi sulla croisette

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appunti dal festival

Come di consueto, in chiusura di festival, ci abbandoniamo a una passeggiata e tiriamo le somme. Quest’anno ci spingiamo ben oltre la Promenade de la Croisette. A ovest. Siamo su Boulevard du Midi Louise Moreau, La Bocca.
Siamo soddisfatti dell’edizione che si è appena conclusa.
Il grande cambiamento di quest’anno, l’assenza di Netflix, di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi, resta un punto interrogativo. Faremo un bilancio dopo il festival di Venezia dove probabilmente confluiranno Roma di Alfonso Cuarón e The Other Side of the Wind, il film restaurato di Orson Welles, film persi per questa edizione (il primo a causa del regolamento e il secondo, che sarebbe stato fuori competizione, a seguito dell’invito declinato di Netflix a causa delle polemiche).
Resta un’evidenza che pesa: la chiusura del festival sul legame tra cinema e sala. Come se non esistessero oggi altre soluzioni, altre prospettive, altre possibilità.
Ma torniamo al concorso. Innanzitutto la lotta di classe di En guerre con la coppia Stéphane Brizé/Vincent Lindon in stato di grazia. Dal Giappone con Hirokazu Kore-eda, dalla Cina con Jia Zhang-ke e dalla Corea con Lee Chang-dong tre film struggenti: Shoplifters, Ash Is Purest White, Burning. Un cinema italiano scintillante grazie a Dogman di Matteo Garrone e Lazzaro felice di Alice Rohrwacher. L’atteso ritorno di Spike Lee con Blakkklansman e la bella scoperta di Kirill Serebrennikov con Leto. E poi, al di fuori di ogni classifica al punto da dover creare un premio ad hoc, Godard e il suo Le Livre d’image
Di Un Certain Regard ci resta negli occhi l’opera prima del giovane cineasta belga Lukas Dhont, Girl, e della Quinzaine des réalisateurs (anche qui continuiamo a notare un cinema italiano in grande forma con Savona, Samouni Road, e Zanasi, Troppa grazia) l’ottimo lavoro di Édouard Waintrop, quest’anno alle consegne. Sarà difficile eguagliarlo, facciamo i migliori auguri a chi riceverà questa importante eredità.
À l’année prochaine!

Nota: per gli ‘occhi sulla croisette’ si ringrazia lo smartphone di Feelmare.

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