Cannes 74 | Rohrwacher – Munzi – Marcello | Futura

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Regia Pietro Marcello, Alice Rohrwacher, Francesco Munzi
Durata 105′
Italia, 2021

Quinzaine des réalisateurs

Il docufilm collettivo di Alice Rohrwacher, Francesco Munzi e Pietro Marcello è un reportage tradizionale, cronachistico, che prova a scrollarsi di dosso l’onnipresente sottotesto didascalico e/o pedagogico quando si parla di giovani; li fa rispondere, non ne parla per interposta persona, dice e non indica. I close up dei tre registi sono un atto politico, che mutua classici del genere, “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini su tutti.

“Futura” non ha la forma del ritratto, la risposta individuale è inserita in un circuito corale, che sceglie il primo piano come fase dell’affresco. Rohrwacher, Munzi e Marcello sono andati alla ricerca di chi sono i giovani oggi e dove sono. La dimensione diatopica dà dei riscontri sorprendenti: i sogni, la prospettiva futura, sono gli stessi da nord a sud. La coscienza giovanile è ancorata alla frase di Marco. Troppe volte il passaggio al mondo adulto è paragonato al disincanto favolistico; per qualcuno, la frase del ragazzo è rincuorante in questo senso: chi non sposa più l’ottica di Marco la considera una banalità rassicurante, che attesta la sua egemonia esistenziale, morale, sociale, culturale – “aspetta di crescere e vedrai le cose in modo diverso” dicono. Combattere nel senso opposto, resistere alla disillusione è il motore cupo e drammatico non a caso di “Peter Pan” (lasciamo stare la versione Disney).

“Futura” dà spazio alla dote rivoluzionaria della favola. “Pensa a un mondo senza soldi” non implica ingenuità, sprovvedutezza, semmai testimonia la posizione di analisi privilegiata dei giovani, ovvero alla giusta distanza dal meccanismo (i soldi ecc ecc). I ragazzi di “Futura”, carichi dei lori sogni, appartengono a un universo parallelo solo dall’angolazione di chi li vuole interpretare, una società mercantile, onnivora. Se chiamassimo in causa Wittgenstein (addirittura) non avremmo dubbi a riconoscere nei soldi un gioco linguistico: una situazione immaginaria per evidenziare questo o quell’aspetto dell’uso (del linguaggio). La denuncia più urgente di “Futura” è collegata proprio a linguaggio e libertà.

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