Cannes 77 | Kinds of Kindness, di Yorgos Lanthimos

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Le persone che hanno un amore ossessivo per qualcuno spesso fanno di tutto per rimanere nelle grazie del loro oggetto del desiderio, perché la paura del rifiuto è una delle più grandi paure umane. Il bisogno profondamente sentito di stare vicino a chi amano li porta a fare cose strane, e i comportamenti più peculiari dell’umanità sono esattamente ciò che attrae il regista greco Yorgos Lanthimos. Non deve temere il rifiuto, perché dopo due film relativamente accessibili, almeno per i suoi standard (The Favourite e Poor Things, entrambi vincitori di Oscar), ora in qualche modo ritorna alla produzione più eccentrica del suo periodo greco e a film come The Killing of a Sacred Deer. Sono finite le risate a crepapelle e ritorna la scomoda (ma divertente) commedia situazionale, questa volta sotto forma di film antologico Kinds of Kindness. È improbabile che il suo ultimo film ripeta il successo dei suoi predecessori, ma Kinds of Kindness è un altro momento clou nell’opera di un uomo che non ha paura di uscire dai sentieri battuti.

Kinds of Kindness è un trittico in cui lo stesso cast di attori, con un attore in più qua e là, interpreta una serie di personaggi diversi in tre storie incentrate sulla forte paura del rifiuto da parte di una figura che considerano molto importante. Nella prima storia si tratta di Robert (l’attore del momento Jesse Plemons, che si inserisce perfettamente nell’universo di Lanthimos), ossessionato dalle lodi del suo datore di lavoro Raymond (Willem Dafoe). Raymond controlla ogni aspetto della vita di Robert, fino al controllo delle nascite di sua moglie Sarah (Hong Chau). La prova finale di Raymond per mettere alla prova la cieca fiducia di Robert è chiedergli di causare un incidente d’auto in cui l’altro conducente dovrebbe morire. Dopo un primo tentativo fallito, Robert confessa a Raymond di non essere in grado di farlo. Da quel momento in poi, Raymond fa sì che la vita di Robert vada in pezzi. Robert fa tutto ciò che è in suo potere per tornare nelle grazie di Raymond, e il suo ultimo stratagemma è quello di ingraziarsi Rita (la musa di Lanthimos, Emma Stone), una collaboratrice di Raymond.

Kinds of Kindness è un film particolare nell’opera di Lanthimos per la sua natura antologica, che indubbiamente porta a paragoni tra le tre storie nonostante i temi (e il cast) condivisi. Secondo chi scrive, la storia centrale è la più debole, anche se l’inversione di prospettiva da Plemons a Stone rende la narrazione più dinamica. Allo stesso modo ci sarà molto da discutere sui personaggi di spicco del cast, ma la cosa più degna di nota è che Lanthimos sta iniziando a raccogliere un gruppo di attori regolari molto sulla scia di Wes Anderson. Lo stile di Lanthimos non è rigido come quello di Anderson, che offre al cast più libertà di mostrarsi invece delle limitanti caricature del lavoro di Anderson, e Plemons è una bella aggiunta alla troupe di Lanthimos. Ma con un ritorno al suo lavoro più audace, Lanthimos crea un mondo più alienante che non conquisterà molti nuovi fan, e alcuni di quelli che ha conquistato con The Favourite e Poor Things potrebbero essere troppo spaventati dalla sua ultima fatica.

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