di Philip Ridley con Monica Belardinelli adattamento e regia Carlo Emilio Lerici scene Alessandro Chiti costumi Valentina Di Geronimo disegno suono Giuseppe D’Amato immagini video Giulia Amato traduzione Fabiana Formica aiuto regia Martina Gatto e Pamela Parafioriti
26 Aprile, Teatro dell’Orologio, Roma
Avere quindici anni, ritrovarsi soli con sé stessi circondati da menzogne, stati emotivi fluttuanti, giudizi, odio e da un disperato bisogno di amore.
Desiderare una madre, un padre, una famiglia comune tanto da decidere di creare quei ricordi che il passato non è stato così generoso da concedere. Sognare, idealizzare ed essere circuiti da un amore, credere di essere finalmente riusciti a meritare un po’ di calore dopo tanto freddo, dopo tanta distanza dal mondo e dalla vita, emozioni che dovrebbero essere bellissime invece non sono mai state così amare.
Dopo la presa di coscienza che questo non è concesso, si decide di costruirsi la propria storia da soli e di volerla raccontare agli altri, che sono parte fondamentale della vita di ciascuno.
Stravolgere la realtà di ciò che si vive è la normale conseguenza di non voler far vedere la quantità di dolore subito e che di rimando, come unica memoria primordiale, continua ad essere inflitto perché è quello che si è imparato dalla vita.E così fa Andrea, protagonista di Dark Vanilla Jungle al Teatro dell’Orologio dal 26 Aprile all’8 Maggio, di Philiph Ridley per la regia di Carlo Emilio Lerici.
Andrea è una ragazza che cerca di normalizzare la sua precaria e difficile situazione personale: una madre che forse la ama o forse no, un padre che non c’è, una nonna che vuole essere chiamata signora, un amore che si scopre essere agghiacciante e spietato, che trova la sua catarsi ultima nell’innamorarsi di uno sconosciuto su un letto d’ospedale.
L’innocenza che trapela dalla protagonista ci viene suggerita dalla sua età e dalla cacofonia emotiva che arriva al pubblico dai suoi discorsi, troppo lontani e troppo contrastanti per la giovane età di Andrea.
Quindi esplode la voglia di scoperta affiancata alla paura per le nuove esperienze che la vita le pone di fronte, l’adrenalina per il proibito, la “smania” di provare, testare, crescere scottandosi e ferendosi, perché questo dolore non proviene solo dalle sue passate esperienze, ma anche da quelle che con curiosità ed impulsività una giovane donna di quindici anni si trova a vivere.
Arrendersi alla perdita totale di controllo – non per volontà propria ma perché la vita ha deciso di non aiutare fin dalla nascita – pesa come un macigno che non permette di camminare per poter cambiare la propria situazione. Non si può pretendere che questo venga fatto con leggerezza e senza ostacoli mentali ed emotivi, soprattutto all’età di 15 anni.
Il testo colmo di cambi e picchi emotivi è di difficile esecuzione: denso di carichi emotivi e narrativi, viene richiesto all’interprete un lavoro attoriale molto intenso, forse in alcuni momenti della messa in scena troppo leggeri.
Il disegno luci ed il continuo commento musicale sono riusciti a donare allo spazio teatrale gli ambienti di cui aveva bisogno la narrazione: sia per la semplicità e la pulizia delle linee estetiche e geometriche, sia per la buona trasmissione degli ambienti prima caotici, poi ovattati e sterili.
La regia calibrata e lineare ha soddisfatto la messa in scena dato il peso e la difficoltà del testo che non necessitava di una regia ricca di elementi.
Dark Vanilla Jungle, in scena dal 26 Aprile all’8 Maggio, è un noir contemporaneo che chiuderà la stagione teatrale 2015/2016 del Teatro dell’Orologio.
