Storia e verità: sono questi i due ingredienti fondamentali del migliore rappresentante contemporaneo della letteratura noir in Italia: Massimo Carlotto. Non solo un caso letterario per il suo passato colorato di “giallo”, ma soprattutto un portavoce coerente e lineare di quelle che sono le macchie scure della realtà che ci guarda, di quei valori in perenne declino e di quelle regole dettate dal caos. Ovvero i noir.
Eppure, il noir è un genere difficile da codificare in un preciso modello. Questo libro è una conversazione con Marco Amici che si ripropone di saggiare il panorama letterario non solo italiano. Guidato da un autore, che ha fatto la sua scelta politica diventando uno “scrittore di genere” attento all’originalità e soprattutto alla verità dei temi affrontati, Amici esplora i punti cardine delle tematiche attuali.
Cos’è il noir? E perché negli ultimi decenni riscuote un crescente successo di pubblico?
“Il dominio del Male è sociale e politico”. Così Jean-Patrick Manchette esprime il presupposto che connota il genere noir, ben diverso dal classico giallo. Quest’ultimo non solo ha uno schema specifico – crimine, indagine, risoluzione -, ma è anche portavoce di una filosofia in cui il crimine non paga e alla fine tutto si risolve.
Il noir non solo va contro queste regole, ma si addentra e accetta l’idea di Male come punto di partenza, materializzando una spirale che porta, inevitabilmente, a un divenire ancor peggiore, senza la speranza di assistere a un lieto fine.
Massimo Carlotto non solo si inserisce in modo trasversale nel limbo delle differenze di questi due generi polizieschi, ma lo scavalca e approda nel noir più scuro, quello più nero, il più vero.
Proprio incorniciato in questa visione Carlotto ha detto cosa è il tempo in cui viviamo, con l’intento di prevederlo e disdirlo attraverso l’arte del romanzo.
Il noir non offre spiegazioni ma polemizza la realtà raccontando eventi da punti di vista inusuali, mettendo a capo gli interessi e spingendo nel’arena ragioni contrastanti.
La peculiarità dell’interesse per queste storie è nella verità sociale che raccontano, prendendo, anche erroneamente, ormai il posto di un giornalismo censurato o che denuncia le situazioni a cose già fatte.
L’insoddisfazione dei tempi vissuti, l’assenza di appagamento delle informazioni propinateci e il senso di rottura con un mondo che non sappiamo fino a che punto possa sfuggirci di mano sono i tasselli mancanti di un puzzle che, per ora, solo i romanzi di Carlotto riescono a riempire.
THE BLACK ALBUM: IL NOIR TRA CRONACA E ROMANZO
Conversazione con Marco Amici
di Massimo Carlotto, Carocci, Roma 2012.