Coreografia, interpretazione, testi Carolyn Carlson Assistente Yoshi Oida Musiche e accompagnamento al violoncello Jean-Paul Dessy Voce Juha Marsalo Collaborazione musica registrata Aleksi Aubry-Carlson, Pierre-Alain Samanni Ideazione luci e scene Rémi Nicolas Costumi Chrystel Zingiro In collaborazione con Daniele Cipriani Entertainment 3 Luglio 2014, ore 21:00 Festival di Villa Adriana, Tivoli
Continuano gli appuntamenti estivi nella splendida e ancestrale location di Villa Adriana. Lo scorso 3 Luglio oltre a respirare la meraviglia dell’arte e della cultura di quel luogo magico, si è respirata l’esperienza e l’energia di una maestra dei nostri giorni: Carolyn Carlson.
Dialogue with Rothko è un assolo creato e interpretato dalla grande artista della danza, ispirato al libro-tributo che lei stessa ha scritto sull’artista visivo Mark Rothko.
La creazione, raffinata e poetica, visibilmente studiata nei minimi dettagli, è un immersione nell’istante presente, dove la semplicità e l’essenzialità padroneggiano la scena per tutta l’ora e quindici minuti della piéce.
Il dialogo tra danzatrice e violoncellista conduce nel mondo del pittore e, contemporaneamente, il movimento ammaliante ed incantatore della Carlson non lascia scampo agli occhi dello spettatore che la segue rapito dai suoi gesti, dai suoi sguardi. Sorprende come solo una grande maestra alla ricerca dell’essenziale può rivelare un universo solo con un passo, muovendo una mano o semplicemente con la direzione degli occhi, algidi e penetranti.
L’impianto scenico, tecnico e registico sostiene questa ricerca dell’essenziale, uno scorrere del tempo composto di quadri in cui Carolyn Carlson, grazie al cambio dei costumi di scena eccezionalmente simili alle opere più celebri di Rothko, attraversa i periodi e i colori dell’artista, intervallandolo a riflessioni a proposito della sua vita e di come ha accolto nella sua poetica l’opera del pittore.
Un vero e proprio dialogo, come del resto suggerisce il titolo, in cui una moltitudine di linguaggi artistici contemporanei si miscelano sapientemente per arrivare all’essenziale, alla semplicità di un dialogo.