I due attori sono sé stessi, sono quotidiani sia nei gesti che nel modo di raccontare. Sembrano essere sorpresi a casa loro, e il discorso è costruito alla maniera delle chiacchere che si fanno tra amici o tra intimi; passare da un’argomento all’altro per un’invisibile associazione di idee, troncare il filo del discorso, riprenderlo e per moti concentrici trovarsi inconsapevolmente a trattare due o tre parole o temi fondamentali che sono necessari allo sviluppo del groviglio di pensieri, in questo caso: casa, protezione, tarli, bambini.