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Peter Hook | Quirinetta
Peter Hook & Th Light porta al Quirinetta il sound dei New Order e dei Joy Division
Peter Hook & Th Light porta al Quirinetta il sound dei New Order e dei Joy Division
Dall’altra parte del bosco è un giallo in grado di stupire poichè esplora il torbido e profondo legame che unisce i due fratelli Bobby e Betty. Attraverso una serie di indizi e di rivelazioni, lo spettacolo guida all’interno di una fosca scena del crimine.
Vincitore della Rassegna Teatrale Exit Autori IX Ed. – Cortinscena 2016 e di Short Lab 2017, “La leggenda del pescatore che non sapeva nuotare” si espande, si evolve, si arricchisce e approda in prima nazionale, come spettacolo teatrale di un’ora, presso il Teatro Studio Uno di Roma.
Una storia tanto semplice nelle dinamiche quanto emotivamente complessa: un’anziana vedova – Maria Paiato -, sola e poco socievole, si ritrova a dover convivere con l’idea di non essere più autosufficiente e, volente o nolente, usufruire dei servigi di una donna più giovane – Arianna Scommegna – che le fa da badante, su commissione della figlia.
Si vedono sfilare uno dopo l’altro personaggi come Madama Lucrezia- una delle sei statue parlanti di roma-Agrippina, moglie di Nerone, Accalarenzia-l’allevatrice di Romolo e Remo-; e ancora la Fornarina- musa ispiratrice del pittore Raffaello-. Le voci di queste grandi figure imponenti e in parte quasi sconosciute per la loro influenza risuonano a ritmo della parlata tipica romana, esprimendo così un’ironia e una simpatia schietta che intrattengono piacevolmente il pubblico.
Riccardo Maggi presenta alla Fonderia delle Arti la sua personale visione su Alice nel Paese delle Meraviglie
Dall’8 al 19 marzo al Piccolo Eliseo è andato in scena il capolavoro di Enzo Moscato Scannasurice diretto da Carlo Cerciello e interpretato da una grande Imma Villa in un sodalizio artistico che nel suo esito dimostra la sua ragion d’essere e che, non a torto, si è guadagnato il Premio della Critica nel 2015 come Migliore Spettacolo.
di e diretto da Luca Pastore con Matteo Antonucci, Ludovica Avetrani, Martina Caronna, Claudio Filardi,…
La resa scenica non è all’altezza delle istanze portate. Gli attori, per quanto capaci di rendere la tensione emotiva della situazione, sono inseriti in un disegno scenico didascalico, approssimativo e non in grado di rendere in azione l’alta temperatura del testo.
Segno caratteristico di Jacopo Neri sembra essere la ripetizione, intesa in questo caso come una sorta di storpiatura dell’ esercizio matematico sulla proprietà commutativa dell’addizione “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”. Il regista invece cambia l’ordine degli addendi proprio per cambiare il risultato e far procedere lo sviluppo drammaturgico.
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