Short Theatre 2016 | Radouan Mriziga | 3600
In 3600 di Mriziga si è ipnotizzati da movimenti ripetitivi e da architetture che si modificano incessantemente, una litania che conquista.
In 3600 di Mriziga si è ipnotizzati da movimenti ripetitivi e da architetture che si modificano incessantemente, una litania che conquista.
Rezza usa corpo e voce in modo sapiente e dinamico, scardina i parametri classici di teatralità, rompe la quarta parete, diverte, provoca e, turbinosamente, disorienta.
Il suo Hu(r)mano cavalca le ultime tendenze della danza contemporanea: musica dance martellante e ripetitiva, movimento estremo, esagerato, costante e sfiancante e un finale più calmo e cerebrale.
La sezione Orizzonti di Venezia 73 premia un documentario italiano: Liberami di Federica Di Giacomo.…
La giuria di quest’anno, presieduta da Sam Mendes, ha assegnato il Leone d’oro a The…
I due protagonisti e registi dello spettacolo interpretano il testo con il loro marchio di fabbrica. Una fisicità ben congeniata e dettagliata, una capacità dialettica precisa e tagliente, una presenza scenica forte e ironica al punto giusto.
Il conflitto di Creonte si dibatte fra autorità e potere, mostrando a pubblico una scena vista e rivista, una situazione vissuta mille volte e mille altre ancora nella vita, situazione che si può riassumere con l’espressione: <>.
Ma chi ha davvero le mani legate, il carnefice o la vittima? il giudice o il giudicato? il popolo o il potere?
Una stanza fisica e mentale, claustrofobica, che i due protagonisti sembrano detestare ma dalla quale non hanno intenzione di uscire, per abitudine tanto quanto per timore di scoprire che spesso si può confondere la violenza di uno stupro con la passionalità del fare l’amore.
Fra gli spettacoli che hanno aperto la prima settimana del Roma Fringe Festival – festival teatrale internazionale arrivato alla sua V° edizione romana, posticipata dal consuetudinario appuntamento d’inizio estate – troviamo Viviamoci, di e con Giorgia Mazzuccato, interprete arrivata finalista lo scorso anno.
Osso, Mastrosso e Carcagnosso sono tre cavalieri spagnoli giunti in sud Italia, caratterizzati da una peculiarità: rispettivamente hanno fondato mafia, camorra e ‘ndrangheta, per poi divenire, subito dopo la morte, i santi protettori delle tre organizzazioni malavitose.
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