Federica Rosellini | POLKA DOTS
Attuando un procedimento quasi allegorico, in POLKA DOTS i giovanissimi interpreti che personificano la Woodman si muovono nello spazio scenico come figure fantasma in pose e posture continuamente discusse
Attuando un procedimento quasi allegorico, in POLKA DOTS i giovanissimi interpreti che personificano la Woodman si muovono nello spazio scenico come figure fantasma in pose e posture continuamente discusse
Inri è la pratica religiosa di due eccentriche comari, tanto grottesche quanto autentiche nel loro training liturgico.
Nucleo Artzine ha recensito tre corti presenti all’All In Festival e ha intervistato i quattro registi: I. Perversi, D. Vigore&R. Cannella e G. Fiore.
Un’istallazione di filo rosso che ostacola i perfomer in una danza imprigionata.
Più di trenta opere che spaziano dalla scultura alla fotografia, dal disegno alla pittura sino alle installazioni: questa l’esposizione di Jean-Luc Moulène a Villa Medici.
Autore: Rodolfo Villaplana Titolo: Furore Luogo: Galleria MAC-Maja Arte Contemporanea, Via di Monserrato 30 fino…
Al Teatro Tor Bella Monaca uno spettacolo che mette in risalto sfumature insolite dell’oscura lady shakesperiana.
L’eclettico percussionista Michele Rabbia incontra il sax di Andy Sheppard e il basso di Pierpaolo Ranieri.
Imitation of death di ricci/forte, terzo appuntamento del “Trittico furioso” è un toccante sguardo postmoderno sulle nostre prostituzioni e i nostri lutti
la disturbante storia che dev’essere narrata è rianimata da una recitazione improntata su azioni fisiche, coreografate nell’alternanza tra le movenze regressive e pre-espressive della Gardumi e il corpo nudo e statuario della Rosellini. Entrambe le attrici si autoinfliggono la penitenza del portare una fascia che comprime loro il torace: oltre a sperimentare una respirazione auto-soffocante sperimentano una parabola attoriale cieslakiana che le porta a una sorta di trance, creando una sacralità dell’atto scenico, una sua antropologica funzione più che catartica quasi da rito sacrificale, qualcosa più vicino all’animale che all’umano, donando molto rilievo al gesto che corre parallelo rispetto alla parola in una scrittura scenica analitica e ragionata senza margini di improvvisazione.
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