Roberto Scarpetti | 28 Battiti
Un monologo ispirato alla storia di Alex Schwazer, che racconta l’ossessione di un atleta per il suo corpo.
Un monologo ispirato alla storia di Alex Schwazer, che racconta l’ossessione di un atleta per il suo corpo.
Lo spettacolo di Nicole Beutler chiude al meglio, il focus sulla danza olandese, olandiamo. 3: The Garden è un’originale riflessione sul rapporto che ha l’uomo con la natura, e di come questo rapporto sia ormai perduto,
I personaggi vibrano al suono di musiche struggenti con le voci di Arletty, Josephine Baker e di Fréhel; hanno la faccia bianca da mimi, si spremono in smorfie deliziose da film muto, i corpi sembrano corde di violino pizzicate da mani sapienti; colgono accenti, controtempi e se accennano passi sono sempre evocativi, espressivi, mai solo ben eseguiti; parlano un grammelot a metà tra l’italiano e il francese che è comprensibilissimo e fa sorridere ,ricordando scenari dell’infanzia.
Il Teatro Argentina ha dato il via alla Stagione Teatrale 2016/17. Ragazzi di vita, di Pier Paolo Pasolini, per la regia di Massimo Popolizio, è stato un ottimo apripista.
Simone Perinelli con Luna Park – Do you want a cracker? riesce in poco più di un’ora di spettacolo a trascinare il suo pubblico in un vortice di pensieri/parole capaci di far compiere un viaggio.
Dall’omonimo libro di Claudio Fava, viene raccontata la vera storia dei desaparecidos dell’Argentina del 1978.
“Caffettiera Blu”, di Caryl Churchill, é una parola parassita, che viola il testo insinuandosi in esso. Così come il protagonista Derek, si appropria dell’identità altrui, manipolandole a proprio piacimento. Senza spiegare il perché delle sua azioni, Derek è un personaggio enigmatico, incomprensibile, esattamente come la parola Caffettiera blu, definizione che man mano si diffonde nelle battute degli attori, fino a eliminarle.
Uno spettacolo per tutte le età che accomuna le diverse arti performative nella sua semplicità e necessità di farsi sentire e di scatenare una briosità nell’animo umano.
Il Teatro Vittoria ospita D’Annunzio Segreto, per la regia di Francesco Sala, che dipinge un D’annunzio sospeso fra le proprie verità di dolore e il bisogno di soffocarle nel lusso e nel superfluo.
Dopo il grande successo riscontrato nel 2014 con Hakanaï e nel 2015 con Le mouvement de l’air, il duo francese Adrien M & Claire B torna ospite del Romaeuropa Festival con Cinématique, lavoro del 2009 ideato da Adrien Mondot e che gli valse il premio della giuria all’interno del Festival des Bains Numérique, competizione internazionale dedicata all’uso delle nuove tecnologie nella danza.
Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info
Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.