L’edizione 2012 di Che danza vuoi?, al Teatro Greco di Roma, ha ospitato lo spettacolo Wry della compagnia Metalouda, nella sezione emergenti.
Insieme alla recensione si propone il reportage fotografico dell’evento a cura di Enzo Maniccia.
Wry/
Compagnia: Metalouda
Ideazione e coreografia: Evelin Facchini
Scenografia: Mauro Sorci
Musiche originali: Ivan Facchini
Musiche: J.S. Bach, Henryk Górecki, Aphex Twin
Interpreti: Erika Checchi, Selena Cugini, Evelin Facchini, Antonella Guglielmi
10 ottobre 2012, ore 21.00 – Teatro Greco, Roma
Che danza vuoi? – dal 18 settembre al 14 ottobre 2012
Spazzatura e manichini accatastati un po’ ovunque sono la cornice in cui si muovono le interpreti di Wry, coreografato dalla giovane Evelin Facchini.
Le quattro espressive danzatrici portano avanti un gioco ambiguo di relazioni, guardandosi di continuo, toccandosi, sostenendosi reciprocamente dopo essere state bendate. In questo contesto onirico, in cui si crea una peculiare analogia tra spazio vissuto e spazio mentale, si rischia di perdere la propria identità, di confonderla, passandosela di mano in mano.
Attraverso un immaginario gioco di specchi, si evince l’impossibilità della coscienza di fare a meno dell’inganno, sapientemente costruito dagli altri ma soprattutto da noi stessi. Nelle relazioni che costruiscono il nostro io, bisogna fidarsi, lasciarsi andare, scendendo dai propri piedistalli, ma soprattutto bisogna lasciare andare via le cose, le persone, perché solo così si compie quell’evoluzione naturale che ci fa sopravvivere.
Passando dal riso al pianto in una frazione di secondo, coi loro palloni gonfiati e le loro scarpe da ginnastica, le interpreti dimostrano bene la frenesia nel liberarsi dalla propria spazzatura e, allo stesso tempo, la difficoltà e la ritrosia nel farlo.
Lo stile dell’emergente Compagnia Metalouda promette bene, portando in scena uno spettacolo che non è per tutti, ma certo riguarda tutti.
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