Co.Br.A.|Una grande avanguardia europea (1948-1951)

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Co.Br.A.: UNA GRANDE AVANGUARDIA EUROPEA (1948-1951)

fino al 3 aprile 2016

Fondazione Roma Museo – Palazzo Cipolla, via del Corso 320 http://www.fondazioneromamuseo.it/it/index.html

A cura di Damiano Femfert & Francesco Poli

Co.Br.A. è un movimento artistico nato nel 1948 quando un gruppo di artisti si riunì in un cafè a Parigi e nella stesura del manifesto si auto-denominò Co.Br.A., acronimo formato dalle lettere iniziali delle capitali dei paesi di provenienza dei primi membri: Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam.

Il gruppo fu attivo per tre anni e raggiunse circa cinquanta affiliati tra cui pittori, poeti, architetti, etnologi e teorici residenti in dieci paesi diversi.

E’ la prima grande avanguardia di respiro internazionale del secondo dopoguerra; si colloca nel periodo dell’arte Informale ovvero quando tra la fine della II guerra mondiale e gli anni ’60 si svilupparono vari movimenti artistici negli Stati Uniti e in Europa legati alla ricerca di una pittura veloce e di forme dinamiche. La pittura si fa improvvisazione senza un progetto, diventa autografica perché la pulsione interna dell’artista è espressa col gesto; non c’è più profondità ma solo affioramenti di colore perché la superficie registra la gestualità del pittore, e così il colore non riempie più nessuna forma ma si contrappone ad altre tonalità facendosi esso stesso figura.

Il movimento Co.Br.A. più nello specifico ha cercato di superare i drammi bellici, assumendo un’importanza sociale con l’intento di riunificare l’Europa: singoli gruppi artistici che agivano in semi-indipendenza come quello danese impersonato da Jorn Asger, quello olandese con Appel Karel, Cornaille e Anton Constant e quello belga con Dotremont, provenienti da esperienze e formazioni diverse si aggregarono formalizzando su carta il loro interesse verso l’arte primitiva, spontanea, aggressiva.

Come simbolo del gruppo non a caso scelsero, per l’evidente coincidenza fonetica con l’acronimo del loro nome, la forma del serpente raffigurato spesso nei rilievi babilonesi.

Si ricercano le sagome infantili, utilizzando soggetti ripresi perlopiù dalla mitologia nordica resi attraverso l’impiego di magma di colori acidi. Si copre la superficie liberamente impedendo la tradizionale distinzione tra fondo e figura, tra forma e spazio così da negare la profondità prospettica. Si ha interesse per la spontaneità creativa senza cadere in forme puramente astratte, perché per loro ogni forma ha un contenuto che eccita l’immaginazione di chi osserva e provoca la formazione di immagini che assumono un senso.

La filosofia Co.Br.A. in sintesi consiste nella ricerca di libertà nella creazione, di spontaneità e di comunità artistica; non a caso alcune opere sono lavori a quattro mani. Gli artisti sono liberi di adoperare diverse tecniche, per esempio in pittura c’è chi scalfisce la tela, chi la riempie di colore dato puro e materico come Constant e Appel, chi incolla oggetti sulla superficie, chi utilizza il frottage, come Pierre Alechinsky nel dittico omaggio alla città di Roma, chi usa il nero su bianco come Dotremont. L’unico scultore del gruppo è Henry Heerup che rappresenta forme arcaiche scandinave in pietra calcarea e arenaria.

La mostra espone opere provenienti principalmente da: Stedelijk Museum di Amsterdam, CoBrA Museum di Amstelveen, Centre Pompidou di Parigi, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, Kunstmuseum di Ravensburg, Stedelijk Museum di Schiedam, Peggy Guggenheim Collection di Venezia e GAM di Torino.

E’ organizzata in quattro sezioni: la prima introduttiva, la seconda coi fondatori del gruppo, seguono i lavori su carta e le opere degli anni che seguirono la rottura del movimento, avvenuta nel 1951. Rottura dovuta alla personalità spiccata dei singoli artisti che li ha spinti a ricercare autonomamente il proprio percorso. I diversi gruppi formatisi all’interno del movimento vennero inglobati poi in altre correnti che hanno influenzato le avanguardie successive fino a oggi.

E’ raro vedere esposte le opere dei Co.Br.A. perché considerate di un gruppo minore, avendo avuto un breve periodo d’attività, che fu però formativo per il “Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista” (MIBI) dove insieme ad Appel, Cornaille e Jorn vi parteciparono Enrico Baj, Sergio Dangelo, Roberto Matta, Giuseppe Gallizio ed anche Lucio Fontana con alcuni suoi interventi nelle loro mostre.

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Autore

Veronica Cerbone

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