Bòbo – Compagnia Readàrto
scritto e diretto da Andrea Bizzarri
con Andrea Bizzarri, Alida Sacoor, Roberto Bagagli, Andrea Alesio e Giulia Priori
assistente tecnico Luigi Piergentili
scene Sandro Ippolito
fotografie di scena Irene Valentini
dall’8 al 13 maggio 2012 – Teatro Agorà, Roma
Chiusi in un bagno di un centro commerciale, cinque personaggi non riescono a uscirne. Ognuno da solo nel suo metro quadrato cerca di trovare una soluzione. Ciascuno con il suo carattere e con le sue ansie reagisce a questa situazione difficile. C’è chi vuole giocare per temporeggiare e chi urla per sfogarsi. Disillusione, rabbia, sconforto. È difficile stare chiusi in uno spazio così ristretto, non sapere cosa fare, non avere sotto controllo la situazione: soprattutto se l’unica cosa che si può fare in simili circostanze è aspettare e riflettere.
“Quando la tua mente prende il volo, ti accorgi che sei rimasto solo” è la verità implacabile scritta sulla parete di una cabina: Rino Gaetano è la colonna sonora dello spettacolo, scritto e diretto da Andrea Bizzarri.
La forza del linguaggio del cantautore è colta dalla linguista del gruppo, di origine libico-ebraica, paragonandola alla parola Bòbo che, inventata dagli ebrei durante il secondo conflitto mondiale per nascondere informazioni, è densa di significati e allo stesso tempo divertente e musicale: entra nel corpo, va giù, proprio come la musica di Rino.
La musica, che trasporta e rende unisoni, anche se separati da un’intima cella-gabinetto, aiuta a dare un ritmo ai propri pensieri. Ricordi, confessioni, storie vecchie e nuove si intrecciano, placando l’ansia della solitudine.
Il colpo di scena, coerente ma inatteso, porta la rappresentazione a un livello superiore. Ora è un’opera, un momento di presa di coscienza in cui si ripetono sempre le stesse cose, per crederci! Tre volte a settimana, cinque personaggi in cerca di una cura si incontrano per parlare dei loro disagi.
Bòbo è una meta-terapia in cui si riflette non solo sull’uomo ma anche sul teatro e sulla musica, attraverso il loro linguaggio. Con una sceneggiatura e una scenografia essenziali, lo spettacolo riesce a fornire spunti non banali. Convincenti gli attori e promettente il regista.