Contest 2013: SMS_Save my soul

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Presentato in concorso al Contest 2013, Territori, Azioni Spazi Visioni del Cinema Aquila, svoltosi dal 6 al 9 giugno 2013, Sms_Save my soul di Piergiorgio Curzi è un’indagine nella vita, digitale e non, di un poeta contemporaneo decisamente sui generis.

SMS_Save my soul, di P. Curzi, Ita 2012, 60′

Produzione: B&B Film

C’è uno iato, a volte irriducibile, tra l’esser poeta e l’esser poetico. Se con la prima definizione si possono infatti intendere tutti quegli uomini che sono in grado, lavorando sulla parola, di trasmettere contenuti, siano essi esperienziali, sentimentali o esistenziali, con la seconda espressione si potrebbe intendere la semplice trasposizione arzigogolata, e oramai quasi completamente digitale, di vissuti ed idee puramente egocentriche.

Nicolino Pompa, il protagonista di questo intenso documentario, comunica dal 2003 con persone sconosciute, tramite sms. Un vizio nato da una deriva puramente sessualistica, da un godimento perverso e «porcone», che si è trasformato nella ricerca continua, senza meta, di un batticuore che ha i contorni del fiammifero; istantaneo perché rifiuta a prescindere la routine del quotidiano e la sua banalità. Nei primi minuti vediamo esattamente questo primo approccio. Il protagonista indagato dalla telecamera di Piergiorgio Curzi parla al cellulare con una ragazza che dalla voce sembra essere molto giovane. Mentre lui ride sentiamo i gemiti della ragazza, che lo ha chiamato per praticare dell’autoerotismo. La sua eco pervade le stanze vuote della casa dell’uomo come se si dilatasse grazie all’estrema potenza di un vivavoce erotico mirante l’amplificazione tecnologica di una pseudoprestazione ludica e per nulla passionale. La telecamera del regista si allontana lentamente per le stanze sottolineando così il solipsismo del momento.

Nicolino dagli altri cerca essenzialità, risposte secche, ben definite, mentre lui ama il ricamo della parola fondamentalmente e sentimentalmente autoreferenziale, da esibire con quelle persone – sue prede emotive scelte tra le righe – che trova sulle inserzioni giornalistiche di cerco lavoro e che gli consentono di abbozzare e attuare uno studio psicologico e sociologico mirante un primo stupefacente approccio.

Per non essere mai ripetitivo e banale di ogni persona con cui entra in contatto cataloga ciò che gli scrive e le loro risposte. Siamo di fronte a un meccanismo circolare che assume su di sé il gioco adolescenziale e il bisogno di un accentramento egotico per catapultarli insieme in quei 160 caratteri che astrattamente compongono un sms, uno short message service. La breve epistola contemporanea non è lo strumento di trasmissione di un ego eremitico, ma il canto, a prima vista ben intonato, di un io solitario, interiormente tormentato e asfissiato dal ricordo del passato.

Durante il documentario l’uomo si rivolge spesso alla telecamera, è consapevole di mostrare qualcosa di sé privo dei tratti della confessione. Il film sembra per lui un modo come un altro per cercare affetto anche dal regista. Il rapporto di Nicolino con i figli è a dir poco complicato, superficiale, al contrario di quella profondità che vorrebbe instaurare e intrattenere con gli estranei conosciuti. Raramente si sente a disagio, anche se gli sentiamo dire: «il tuo riprendermi mi toglie un pochino di lucidità». La sua voce fuori campo canta, più di una volta, canzonette e nenie mentre la macchina da presa si muove orizzontalmente. Le riprese all’interno della sua casa sono spesso labirintiche.

Un’aforisma di Nicolino dice che «la tenerezza non sbaglia mai indirizzo». L’S.M.S. si trasforma così in un fioco S.O.S. che consuma una solitaria esistenza nell’accumularsi di quelle sigarette continuamente accese dal protagonista, l’ultima delle quali soltanto cinque minuti fa, e su cui la macchina da presa di Curzi si sofferma sempre, come se esse nascondessero la Risposta a tutto ciò.

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Autore

Lorenzo Cascelli

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Estetica nel 2012 con una tesi su "The Tree of Life" di T. Malick e "Melancholia" di L. von Trier presso il dipartimento di Filosofia dell'università "La Sapienza" di Roma. Caporedattore prima di Arte e Libri e poi di Cinema presso Pensieri di Cartapesta, da Aprile 2014 sono direttore editoriale di Nucleo Artzine.

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