Crossmedialità: Stochastic Resonance live presentation

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Line Up: Stochastic Resonance (Ynaktera, Ghostphace, Light Spheres, Ales Digre, Frank Martin, Alen Dunn), Marco Folco, Gianluca Meloni, Thierry Valentini e Ghezzy al synth; Organic Systems (Luisa Esposito, Viviana Filippello, Daria Greco, Ylenia Monti) danzatrici; Stochastic Resonance (Scual e Zephyr) e Organic Systems (Francesco Di Felice) ai visuals.

Dove: Brancaleone

Quando: 12 Dicembre 2012

Info:

Stochastic Resonance official site

Stochastic Resonance facebook fanpage

Esce in data 12/12/12 l’omonimo disco di Stochastic Resonance, giovane collettivo di sound e video artists romani, artefice della prima edizione dell’Aggregator – Rome Contemporary Electronic Arts Festival.

1212012 è il quarto album del gruppo, 6 tracce e 35 minuti di sperimentazione elettronica elegante e sottile, dove ogni segnale appare studiato e costruito con maestria, per un insieme minimale e avanguardistico che raccorda sperimentazioni electro-noise, atmosfere clubbing e sileziose tracce intimiste. La musica elettronica sperimentale appare così un bosco incantato dove è possibile incrociare ogni tipo di specie: volpi grigie irrequiete e scattanti, lunghi e flemmatici serpenti neri e cavalli bianchi, sinuosi e impavidi. Una nebbia fine li circonda tutti, diluendo lo sguardo e rendendo i soggetti impenetrabili.

12/12/12 è stata anche una festa: al Brancaleone si è svolto il relase party di Stochastic Resonance, che ha visto alternarsi sul palco una serie di artisti grazie a cui è stata proposta in una dimensione dal vivo la varietà che contraddistingue le produzioni del collettivo.

La risonanza stocastica è quel fenomeno fisico per cui una frequenza sonora di basso livello diventa più ampia e percepibile tramite la cooperazione con ulteriori segnali tra cui anche il rumore, non-segnale per eccellenza. I progetti targati SR ricercano così nuove forme di comunicazione, ottenute dalla collaborazione tra diversi linguaggi elettronici, audiovisuali e creativi, al fine di produrre un’opera più profonda grazie alla commistione di generi e contributi sensoriali differenti. In questa direzione si è mossa la performance “Ending Beforewards”, creata in collaborazione col collettivo Organic System. Improvvisazioni elettroniche, videoartistiche, coreografiche e acustiche si sono unite in un solo spettacolo per synth, arpa, chitarre e quattro danzatrici, ognuna illuminata da un fascio carico di luce davanti ai visuals proiettati sugli schermi.

Un insieme interessante che ha preso le mosse dal concetto per cui l’evoluzione dell’arte è la contaminazione tra i linguaggi, che uniti in un solo discorso creano un nuovo canale comunicativo.

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Autore

Redazione

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