Questa rassegna autofinanziata che “pesca nel torbido”, come ci annuncia il presentatore ad inizio serata, festeggia il quinto anno. La serata prevede un doppio appuntamento: nella prima parte regnano sovrane il movimento corporeo ispirato al tema dell’acqua, mentre nella seconda due musicisti eseguono dei brani tratti dal loro nuovo cd e non solo.
Due ballerine si muovono sul palco sinuosamente ricordandoci i movimenti delle onde, dell’abisso del mare che si agita impetuoso sotto la superficie visibile e a volte apparentemente calma.
I movimenti del corpo sono soggiogati al suono di un clarinetto che sa di oriente lontano ed è padroneggiato impeccabilmente da Gabriele Coen. Un suono che rievoca l’immagine di un serpente ipnotizzato mentre esce lentamente dal suo cesto. A seguire, la mente dello spettatore si focalizza sull’immagine dei cerchi concentrici dell’acqua di un lago provocati da un sassolino lanciato distrattamente.
La seconda performance è accompagnata dalla proiezione d’immagini di ragazze alla fonte commentate da antiche famiglie in un dialetto siciliano stretto, dando così la prospettiva di una donna che pesta la lana nell’acqua e non può uscire da sola di casa. Dopo la pausa si annuncia l’inizio del secondo atto con uno degli eventi più attesi di questa edizione di COSE: il concerto di Markus Stockausen –solista di tromba e filicorno, compositore ed improvvisatore- & Ferenc Snétberger -virtuoso della chitarra acustica- che portano una ventata di latino in sala. Il loro sound è un misto tra un appassionato flamenco, un esotico indiano, un nostalgico jazz ed il classico di Bach. Essi propongono delle composizioni precedenti realizzate insieme e brani inediti dal loro nuovo cd. Così, con abile maestria e virtuosismi, fanno volare la nostra mente dalla calma rosea di un sole che timidamente dall’alto illumina tetti e rondini in volo -in “Alba”, non in lingua originale- ad esotiche spiagge rosse e rumorose, donandoci un suono caldo e carico di colori -in “Tramonto”-, per poi farci approdare dalla sensazione dello smarrimento -in “Ξένος” , dal greco, lo straniero- a quella della spensieratezza -in “Senza problemi”-.
COSE RASSEGNA DI ARTI INVOLONTARIE- D’ARTIGIANATI
Coreografie Donatella Patino e Francesca Romana Sestili
Danza Donatella Patino, Roberto Montosi, Francesca Chiarenza
Visual Mariana Ferratto
Clarinetto dal vivo Gabriele Coen
Trumpet, flugelhorn Markus Stockhausen
Guitar Ferenc Snétberger
Lunedì 14 novembre 2011, ore21:00,Teatro Vascello di Roma