DIETRO L’ANGOLO
Compagnia Flowmotion Physical theater
Di Fabrizio Laurentaci
22 e 23 giugno 2012 ore 21,30
Casa delle culture, Roma
Rassegna 4 incontri con la danza
Dal 20 al 29 giugno la Casa delle culture ospita ben quattro incontri di danza della scena romana contemporanea. Secondo nella scaletta della rassegna estiva si trova il prodotto di un lungo laboratorio coreografico svolto presso il centro Mimma Testa, dal quale nasce un interessante lavoro ideato e seguito da Fabrizio Laurentaci con la Compagnia Flowmotion Physical Theatre.
I dodici giovani interpreti si muovono sulla scena sul leit motiv del senso profondo della vita, reso coreograficamente dall’alternanza di sezioni che riproducono la realtà mondana e sezioni che vedono protagonista una coppia di angeli – come voci fuori campo – che rappresentano il mondo dell’invisibile ed in un certo senso del deus ex machina.
L’inizio del viaggio, sia in senso metaforico della vita intesa come percorso, sia come apertura dello spettacolo, è rappresentato da dieci neonati con grossi pannoloni che inondano il palcoscenico, facendosi strada tra dieci piccoli tavoli bianchi: oggetti scenografici che rimarranno in scena per tutta la durata della performance, impiegati in modo funzionale alla narrazione stessa. Si rivelano strumenti intelligenti soprattutto ai fini di una simpatica lezione di geometria sugli angoli, spiegando come questi nella vita di ognuno fanno sì che la prospettiva visiva influenzi il modo di vivere.
Coreograficamente valido, il pezzo è concentrato sulle diverse e ben delineate individualità che coesistono in una medesima realtà, mettendo in evidenza che sono le differenze a contraddistinguere e a rendere unici e speciali, piuttosto che ciò che accomuna.
La grande espressività dello spettacolo deriva per lo più dall’energia del gruppo, frutto dell’espressione individuale e corale del movimento e della parola, creato a sua volta dalle diverse personalità ed energie del singolo, che tramite il laboratorio è riuscito ad entrare in contatto con la propria profonda interiorità e, soprattutto, a condividerla con il pubblico. In maniera semplice lo spettacolo fa comprendere ed apprezzare la bellezza della diversità di tutte le persone della specie umana.
La conclusione del pezzo è la fotografia di ogni singolo interprete che indossa una maglietta con una lettera sulla schiena che va a comporre, insieme agli altri, la parola “delizioso!”, parola da sostituire al modus pensandi nostrano a qualsiasi altra parola abitualmente più inflazionata.
Lo spettacolo lascia dunque un messaggio positivo e di propositività, in questo mondo che urla per averne.