Dal 14 novembre al 20 Dicembre La Stellina ArteContemporanea ospita Deus ex machina” (messa a punto). La mostra, curata da Stella Bottai, presenta una scultura interattiva ideata e realizzata dall’artista Pablo Mesa Capella.
Titolo: “Deus ex machina” (messa a punto)
Artista: Pablo Mesa Capella
a cura di Stella Bottai
Luogo: LaStellina ArteContemporanea, Via Braccio da Montone 93
14 novembre – 20 dicembre 2013
Per seguire l’ interazione tra artista, visitatori e installazione clicca qui
Dopo il successo Cartes de visite. Materia sensibile a San Lorenzo, continua la ricerca artistica di Pablo Mesa Capella. Con Deus ex machina (messa a punto), l’artista spagnolo lascia in sospeso il tema della memoria per interrogarsi sulle religioni e su come queste rispondano alle domande che l’uomo si pone.
In una scultura metallica, unifica i simboli delle due religione più diffuse al mondo: da un lato la croce cristiana e dall’altro la mezza luna islamica, che rimandano anche alla sua terra d’origine; come ricorda la curatrice Stella Bottai, la Spagna è una «terra che si è nutrita nella sua lunga storia di cultura cattolica e presenze islamiche». Una volta terminata, la scultura non è fatta per essere solo osservata, ma bensì per essere conservata, divenendo così installazione interattiva.
Il passare del tempo degrada l’opera e si forma la ruggine, che si espande fino a ricoprire tutta la scultura: essa corrode il metallo, così come i cambiamenti storici hanno corroso i nostri valori.
A questo punto ci si chiede chi possa arrestare il processo di degradazione, nell’installazione come nella vita dell’uomo. Per questo l’artista fornisce precise istruzioni e invita gli spettatori ad armarsi di semplici utensili (spazzole, panni, olii), atti a spazzar via la ruggine che andrà conservata nel “reliquiario delle scorie”. Operando in questo modo l’artista lascia al visitatore la possibilità di stabilire chi sia il Deus ex machina, vale a dire l’elemento o la persona che con la sua presenza risolve la situazione, «definendone l’epilogo». Non c’è alcuna morale o alcun giudizio nell’opera, la scultura esorta piuttosto a prendere coscienza della realtà, permettendo allo spettatore di scegliere che ruolo avere, se attivo o passivo, e in quale direzione procedere. In un’epoca in cui le religioni sembrano non soddisfare le nostre esigenze, forse la risposta alle nostre domande sta proprio in noi stessi.
Altre sculture di diversa dimensione circondano l’installazione principale: i simboli religiosi della croce e della mezza luna sono immersi in materiali differenti, quali la carta, la sabbia e il sale; come afferma la stessa curatrice, tali materiali «sono elementi legati a significati di trasmissione delle culture, dalla carta (il papiro), alle strade percorse dai pellegrini (la sabbia, la terra, l’acqua) fino alle merci trasportate (il sale)». E’ possibile monitorare la trasformazione dell’opera e gli interventi del pubblico sul blog deusexmachina-messa-a-punto.blogspot.it/.
Ricordiamo inoltre che l’artista è presente con un altro lavoro nella collettiva “WUNDERKAMMER – Camera delle meraviglie contemporanea”: la mostra curata da Antonio Nardone e ospitata negli spazi dell’Academia Belgica a Roma (Via Omero, 8), sarà visitabile fino al 29 gennaio 2014.