L’Associazione culturale Electra apre la programmazione ospite del neonato teatro Millelire di Roma mettendo in scena il testo Dialogo di Natalia Ginzburg dal 25 al 30 settembre per la regia di Giuseppe Tesi
DIALOGO…?
Scritto da Natalia Ginzburg
Regia Giuseppe Tesi
Attori Priscilla Baldini e Andrea Gonfiantini
Associazione culturale Electra – Pistoia
Se si dovesse riassumere Dialogo di Natalia Ginzburg in una sola parola, la più adatta sarebbe amarezza. Giuseppe Tesi dirige la messa in scena di questo testo portando il pubblico nella camera da letto dei due protagonisti. Francesco e Marta sono una coppia borghese di fine anni ’60 in piena crisi coniugale, ma soprattutto personale. Lui, aspirante scrittore, sfoga la sua frustrazione con un atteggiamento perennemente aggressivo, mentre lei attende una svolta attraverso cui sfuggire alla sua triste condizione attuale di moglie maltrattata e donna insoddisfatta. Una coppia che ha smesso di parlarsi davvero da tempo, o che forse non l’ha mai fatto. Nei momenti in cui i personaggi si confessano al pubblico emerge cruda tutta l’insofferenza dell’uno che si è sposato per pietà e dell’altra, che al principio del rapporto era contenta di essere maltrattata, ma che adesso non lo accetta più. Si odiano cordialmente, ma continuano a stare insieme. Non si sopportano forse perché uno è lo specchio dell’altro. Sembra che i protagonisti siano immersi in sabbie mobili da cui sognano di uscire, ma è come se si fosse incantato il disco. Lo evoca bene l’incipit dello spettacolo in cui Tesi sceglie di ripetere due volte la stessa scena.
Il -non- dialogo dei due è interrotto solo dalla cameriera di cui si intuisce la presenza grazie a una voce fuori scena. Anche lei come qualsiasi cosa, è motivo di discussione, in linea con l’atteggiamento disfattista dei protagonisti: è solo una cretina su cui scaricare le proprie frustrazioni. La loro bambina è un alibi per non affrontare i propri insuccessi e la totale mancanza di determinazione nella loro vita che continua a farli lamentare senza cercare una vera soluzione. Entrambi delegano a un’altra persona la svolta per migliorare la loro condizione. Michele – amico di lui e, si scoprirà poi, amante di lei – per Francesco è il mezzo per arrivare al successo: gli ha promesso di raccomandare il suo manoscritto a un famoso editore, e una volta pubblicato gli farà vincere il Premio Salsomaggiore; a Marta ha assicurato che la salverà portandola via con sé nella casa in campagna. Ma una lettera fa presagire che tutte le loro aspettative non si concretizzeranno: Michele scrive a Marta che è partito per un viaggio in Spagna con la moglie a cui non ha detto nulla – e probabilmente non lo farà mai – della loro relazione. A entrambi chiede di badare al cane durante la sua assenza.
Il testo è molto forte; è un’opera tragicomica. Amara, perché con tutta la sua esasperazione non è così lontana da alcune realtà. La Ginzburg va a scavare nei sottili e profondi meccanismi che si possono innescare nei rapporti di coppia come in Ti ho sposato per allegria, la più celebre, delle undici commedie che l’autrice scrive per il teatro tra il 1965 e il 1991. Pur con un fondo di amarezza e malinconia i personaggi delle sue commedie riescono comunque a strappare dei sorrisi, intessendo dialoghi vivaci costruiti sull’equivoco e sui giochi linguistici che rendono quasi superflua l’azione. Tra i due attori, Priscilla Baldini e Andrea Gonfiantini si crea una buona intesa quando protagonista è, appunto, la parola. Forse un eccessivo realismo scenografico in alcuni momenti penalizza un po’ lo spettacolo in cui si potevano ridurre al minimo gli elementi in scena e le azioni. L’Associazione Culturale Electra apre la programmazione degli spettacoli provenienti da compagnie di tutta Italia, che andranno in scena nel neonato e accogliente teatro Millelire.