Di Francesco Lavi
Con Francesco Colella, Leonardo Maddalena, Aurora Peres, Mariano Pirrello
Disegno suono Giuseppe D’Amato, Linz
Disegno luci Paolo Meglio
Scenografia Salvo Ingala
Costumi Daniela Tartari
Grafica Studio Tozzo
Mlg Regina Piperno
Regia Francesco Lagi 1 novembre 2014 Dominio Pubblico, Teatro dell’Orologio , Roma
Banane (un road movie per quattro attori, un cane e alcune casse sparpagliate) è l’ultimo lavoro di Teatrodilina per la regia di Francesco Lagi.
La cura che Teatrodilina ha dei suoi spettatori si assapora già durante l’attesa nel foyer del teatro. In uno spazio addobbato di caschi di banane il pubblico riceve, insieme al biglietto, una letterina scritta a mano in cui la Compagnia ringrazia preventivamente il suo pubblico e spiega che quella che stanno per vedere è “ la storia di alcune esistenze e della traiettoria storta della loro vita”, tutto ciò porta lo spettatore ad un idea di cura e di lavoro quasi artigianale che al giorno d’oggi ci tocca con una nota di malinconia.
La storia si snocciola sopra ad un pavimento a scacchi gialli e neri e intreccia quattro esistenze (più cane) assolutamente coerenti con l’essere italiano del nostro tempo.
L’audio, un tappeto che asseconda bene lo scorrere del lavoro, è estremamente vario e riconoscibile e sostiene un, forse troppo repentino, cambio scena fatto di buio-luce, anch’esso comunque visibilmente studiato dal regista ma a tratti alienante per lo spettatore.
Il lavoro presentato ha la capacità di toccare con brio i punti focali dell’esistenza umana di ognuno di noi amalgamandoli alle vite di due amici, una cugina e un marito. Le combinazioni emozionali che questi quattro personaggi attuano spaziano dall’amicizia all’amore, dalla voglia di libertà alla mancanza di denaro, dalla menzogna al bisogno di ascoltare profondamente se stessi.
La leggerezza che i quattro interpreti comunicano è un’ ottima base per il ricamo superiore, più sottile, fatto di questioni, riflessioni e sofferenze che chiunque di noi almeno una volta nella vita ha provato. Questo infatti è il punto di forza di Banane, oltre all’ottimo lavoro attoriale: il racconto della nostra realtà, descritto certamente con qualche stravaganza, che rende la scena magica e contemporaneamente assimilabile per la sua semplicità sia registica che drammaturgica.
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