Ebrei a Roma

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Al Cineclub Detour il 26 febbraio 2013, alla presenza del produttore e di Agostino Mellino, è stato presentato il documentario di Gianfranco Pannone Ebrei a Roma che mostra, in maniera intelligente e autoriale, uno spaccato dell’odierna comunità ebraica di Roma, la più antica d’Europa.

Ebrei a Roma, di G. Pannone, Ita 2012, Doc., 57′

Soggetto: Agostino Mellino, Gianfranco Pannone

Fotografia: Tarek Ben Abdallah

Montaggio: Erika Manoni

Suono: Andrea Viali

Musica: Rudy Gnutti, Evelina Meghnagi

Produttori: Bruno Tribbioli, Alessandro Bonifazi

Produzione: Blue Film con RAI Cinema con il contributo di MiBAC, Regione Lazio, in collaborazione con CINECITTA’ LUCE, con il patrocinio di Comunità Ebraica di Roma

Distribuzione: Rai Trade 

Con: David Limentani, Micaela Pavoncello, Giovanni Terracina, Roberto Calò, Leonello Del Monte, Claudio Di Segni, Yael Finzi, Hamos Guetta, Evelina Meghnagi, Alberto Pavoncello, Claudio Procaccia, Daniele Regard, Angelo Sermoneta, Bianca Sonnino, Giancarlo Terracina, Daniele Terracina, Tobia Zevi, Riccardo Di Segni, Riccardo Pacifici, Alberto Funaro, Benchabat Amram.

Ebrei a Roma è l’ennesimo documentario riuscito di Gianfranco Pannone che, con grande maestria, fa entrare la sua macchina da presa all’interno del ghetto di Roma, e non solo, per mostrare le testimonianze di alcune persone che vivono la comunità ebraica a 360 gradi.

Girato durante la festa di Chanukkah, che ricorda la consacrazione di un nuovo altare nel tempio di Gerusalemme in seguito alla libertà conquistata dopo il dominio dei greci i quali avevano tentato di introdurre in Israele il culto politeistico, il documentario, con le parole di Agostino Mellino, intende offrire «uno spaccato odierno, fresco, un approfondimento» sulla più antica comunità ebraica occidentale. La grande abilità di Pannone sta nel fondere il girato della macchina da presa con alcune rarissime immagini di repertorio dell’Istituto Luce, con quelle dello storico incontro tra il rabbino Toaff e papa Giovanni Paolo II, avvenuto il 13 aprile 1986, e quelle della visita alla sinagoga di papa Benedetto XVI.

Tre sono i maggiori protagonisti del documentario. Essi rappresentano tre generazioni differenti di ebrei legate fortemente a Roma e alla loro identità religiosa: Giovanni Terracina è un imprenditore enogastronomico che produce vino kosher, ovvero conforme alle leggi di Dio, Micaela Pavoncello è una guida turistica nel ghetto, mentre David Limentani prosegue l’attività commerciale di famiglia, giunta oramai alla settima generazione. Le loro differenti storie, insieme a quelle di altri testimoni, come ad esempio, Evelina Meghnagi ebrea tripolina cacciata dalla Libia nel 1967, raccontano la Storia, compresi i suoi abomini, uno su tutti il rastrellamento del ghetto avvenuto il 16 ottobre 1943 con conseguente deportazione ad Auschwitz di 1023 persone, facendo comparire sempre un doppio comune denominatore: il loro essere ebrei ed essere allo stesso tempo romani. Il passato con le sue difficoltà si mescola con il presente mostrando come al giorno d’oggi questa comunità sia vitale e come essa abbia riscoperto in toto il credo e le pratiche religiose rimanendo orgogliosamente ancorata al fascino di Roma.

Gli ebrei romani sentono profondamente il contatto con la città, quasi avessero, come afferma uno degli intervistati, una doppia radice: «nella mente ebrei, nei piedi romani». E’ la comunità ad appartenere a Roma, ma è soprattutto la Città Eterna ad appartenere alla comunità ebraica. Ciò evidenzia, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, come la comunità non sia latente o chiusa in se stessa, ma sia un vero e proprio patrimonio umano e culturale che s’identifica con la città di Roma.

Ebrei a Roma, Ebrei di Roma.

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Autore

Lorenzo Cascelli

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Estetica nel 2012 con una tesi su "The Tree of Life" di T. Malick e "Melancholia" di L. von Trier presso il dipartimento di Filosofia dell'università "La Sapienza" di Roma. Caporedattore prima di Arte e Libri e poi di Cinema presso Pensieri di Cartapesta, da Aprile 2014 sono direttore editoriale di Nucleo Artzine.

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